Americhe

Prologo: le scuole del diavolo

Prologo: le scuole del diavolo

Caracol di Oventic, Stato del Chiapas, 31 dicembre 2014 Freddo, pioggia e fango. Sul grande palco nel cuore del villaggio controllato dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, il sub comandante insorgente Moises dà il benvenuto ai familiari delle vittime di Ayotzinapa. Sono i padri, le madri e i fratelli dei 43 studenti indigeni rapiti il 26 settembre scorso. Non portano né paliacate né cappuccio nero. Sul loro viso si legge solo sofferenza. Salgono lentamente sul palco, reggendo ciascuno una grande foto di un ragazzino scomparso. Dai guerriglieri e dalle guerrigliere zapatiste si alza un urlo di dolore: "Vivos los llevaron, vivos…
Read More
Bombe in Cile. Chi mina la serenità del paese più sicuro del Sudamerica?

Bombe in Cile. Chi mina la serenità del paese più sicuro del Sudamerica?

  di Luca La Gamma, da Santiago Oggi a Santiago del Cile non è un giorno come tanti. Ogni 11 settembre semina panico e terrore in città da quel lontano 1973 che segnò il colpo di Stato. L’11 settembre 1973, la bomba a “La Moneda”, il suicidio del presidente socialista Salvador Allende, la morte dei fratelli Rafael e Eduardo Vergara Toledo, il golpe militare e la nascita della dittatura di Augusto Pinochet. Tutto questo rappresenta l’11 settembre. Ogni anno la città si barrica in casa. Per le strade del centro tafferugli tra esponenti di estrema destra, estrema sinistra e forze dell’ordine.…
Read More
“I miei tre incontri con il Subcomandante Marcos”

“I miei tre incontri con il Subcomandante Marcos”

Testo e foto di Riccardo Bottazzo La prima volta che l’ho incontrato ero al caracol de La Garrucha. Ciondolavo in santa tranquillità nella mia amaca, sotto la tettoia che gli zapatisti avevano riservato a noi “internazionali”. Oh... mica una amaca qualsiasi! Era una di quelle intessute dai “presos politicos” e vendute per sostenere le lotte dall’interno delle carceri. I “presos” sono indigeni che hanno appoggiato la rebeldia e che per questo sono finiti dietro le sbarre dopo processi che definire “sommari” è fargli un complimento. Processi nei quali vengono interrogati e giudicati in una lingua - lo spagnolo - che…
Read More

Meno gli americani sanno dove si trova l’Ucraina, più vogliono un intervento armato

di Piergiorgio Pescali Che connessioni possono esserci tra le conoscenze geografiche e le scelte in politica internazionale? È quanto hanno cercato di appurare tre professori statunitensi di scienze politiche: Thomas Zeitzoff della Princeton University, Kyle Dropp del Dartmouth College e Joshua D. Kertzer della Harvard University. I ricercatori hanno chiesto ad un campione di 2.066 cittadini statunitensi quale fosse, secondo loro, la linea politica ed economica che Washington dovrebbe adottare per fronteggiare e risolvere la crisi ucraina. Ad ognuno di loro è stato anche domandato di indicare su una mappa la posizione dell’Ucraina. I risultati di questo sondaggio sono poi stati…
Read More
No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.