Medio Oriente

Noi, cristiani perseguitati dell’Iraq

Noi, cristiani perseguitati dell’Iraq

Il documentario di Emanuela Del Re racconta la storia della comunità cristiana irachena prima e dopo gli effetti della presenza dell'ISIS, dando voce a uomini, donne e bambini a cui il Califfato ha dichiarato guerra. di Nicolamaria Coppola egli ultimi 15 mesi, circa 125 mila cristiani delle aree adiacenti a Mosul e della piana di Ninive sono stati costretti ad abbandonare le loro case solo perché hanno scelto di rimanere cristiani rifiutando le condizioni imposte dai miliziani dello Stato Islamico. L’ISIS, in nome di un falso Dio, pretende di purificare la terra dell’Islam da tutti coloro che sono takfir (apostati,…
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“La festa negata” e la silenziosa tragedia degli yazidi

“La festa negata” e la silenziosa tragedia degli yazidi

di Nicolamaria Coppola Il mondo sembra essersi accorto degli yazidi solo in seguito all’arrivo dei miliziani jihadisti di Daesh a Mosul e nella provincia di Niniveh. È stato in quell’occasione che si sono visti uomini, donne e bambini costretti a fuggire dalle loro case e rifugiarsi sul monte Sinjar mentre le truppe dell’ISIS entravano nella omonima città e la annettevano al loro neonato Califfato. Le tragiche storie delle donne yazide, rapite, vendute come schiave e stuprate dagli uomini del Califfato, poi, hanno fatto inorridire tutti noi, e Vian Dakhil, la donna yazida membro del Parlamento iracheno, ha commosso il mondo…
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Khaled Khalifa: “Resto in Siria, la scrittura non ha bisogno di un luogo comodo”

Khaled Khalifa: “Resto in Siria, la scrittura non ha bisogno di un luogo comodo”

di Sana Darghmouni Si può senza dubbio affermare che Khaled Khalifa è un testimone unico, data la difficoltà di trovare un interlocutore dall’interno siriano. La sua sfida come scrittore è quella di raccontare il dolore, ma la sua tecnica è quella di scrivere il dolore staccandosene. L’incontro milanese si è svolto con domande e risposte, e riporto qua sia le domande che lo scrittore ha ricevuto sia le sue risposte. Qual è il ruolo di uno scrittore siriano oggi in Siria alla luce degli eventi che il paese sta attraversando? Innanzitutto stare in Siria per me è stata una scelta;…
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Generazione Shaimaa, l’Egitto che resiste alla dittatura

Generazione Shaimaa, l’Egitto che resiste alla dittatura

di Bartolomeo Bellanova Shaimaa al-Sabbagh, 32 anni, era un’attivista per i diritti dei lavoratori e militante del Partito dell’alleanza popolare socialista. Sabato 9 maggio 2015 si è svolta la prima udienza per l’uccisione di Shaimaa, colpita a morte il 24 gennaio 2015 dalle forze di sicurezza durante una manifestazione per ricordare le centinaia di “martiri della rivoluzione del 25 gennaio”, che nel 2011 spodestò Hosni Mubarak. Shaimaa al-Sabbagh, insieme a una trentina di persone, stava prendendo parte alla manifestazione indetta dal Partito dell’alleanza popolare socialista. Camminavano sul marciapiede per non ostruire la circolazione stradale, dirette a piazza Tahrir: alcune reggevano lo…
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Perché noi palestinesi dobbiamo sostenere i siriani

Perché noi palestinesi dobbiamo sostenere i siriani

di Mariam Barghouti* Quando nel 2011 i siriani cantavano per le strade di Damasco "Rivoluzione, rivoluzione per la Siria! Rivoluzione della dignità e della libertà", si aspettavano senza dubbio la soppressione del regime di Bashar al-Assad. Ciò che probabilmente non si sarebbero aspettati, tuttavia, è il compiacimento della comunità internazionale, palestinesi inclusi. Eppure questo è ciò che hanno ricevuto. Il conflitto siriano ha scoperto contraddizioni  e preoccupanti carenze tra coloro che combattono in nome della Palestina. Quando i palestinesi vengono aggrediti dalle forze israeliane, spesso gridiamo: "Dove sono gli arabi! Dove siete, arabi?" Eppure, ora che tocca a noi estendere la solidarietà, siamo diventati senza volto come il…
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