Dopo mesi di udienze rimandate e verdetti posticipati, oggi la svolta sul caso Arrigoni. Un tribunale militare presieduto da esponenti di Hamas ha condannato all'ergastolo due degli imputati, i salafiti Mahmoud al-Salfiti e Tamer al-Hassasna, considerati responsabili del rapimento e dell'uccisione dell'attivista italiano. Condanne anche per Khader Jiram (che sconterà 10 anni di reclusione per il rapimento) e per Amer Abou Houla (che ha concesso l'uso dell'edificio dove è stato trovato il cadavere di Vittorio, sconterà un anno di carcere). LEGGI ANCHE: Così i pescatori di Gaza ricordano Vik – video
E’ stato rilasciato Hisham Sadini, uno dei fondatori del gruppo salafita Tawhid wal-Jihad, responsabile dell’assassinio dell’attivista e blogger italiano Vittorio Arrigoni. Come riporta Nena News, le autorità di Hamas a Gaza hanno provveduto alla scarcerazione ieri, 3 agosto, 16 mesi dopo l’arresto. Sadini, infatti, venne fermato nel marzo 2011 proprio dalle forze di sicurezza di Hamas e un mese dopo, il 13 aprile, allo scopo di ottenere la sua scarcerazione, un gruppo di giovani (quattro palestinesi e un giordano) sequestrarono il nostro Vittorio Arrigoni a Gaza. Due giorni dopo l’attivista italiano fu assassinato in circostanze ancora da chiarire. I tre responsabili del sequestro arrestati dalla polizia di Hamas (gli altri due rimasero uccisi durante un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza) e tutt’oggi sotto processo, hanno dichiarato che…
L'Egitto sta concedendo ai palestinesi il libero accesso al Paese, mettendo così fine a un blocco sulla Striscia di Gaza durato cinque anni. La nuova disposizione varrà anche per i palestinesi di Gerusalemme e Cisgiordania. A rivelarlo all'Associated Press alcuni ufficiali aeroportuali del Cairo che hanno detto che il nuovo corso è cominciato oggi, dopo che sette palestinesi hanno ottenuto l'ingresso nel Paese senza la necessità del visto. Gaza è governata da Hamas, la divisione palestinese dei Fratelli musulmani, rappresentati in Egitto dal presidente Mohammed Morsi. Proprio la salita al potere di Hamas nel 2007 aveva scaturito il blocco, che di fatto aveva impedito a moltissimi palestinesi di fuggire dalla Striscia.
Omar Ghraieb, blogger palestinese, racconta in un post fiume le difficoltà di vivere a Gaza tra i pregiudizi dei suoi connazionali e lo stato perenne d'assedio mentre c'è chi utilizza la questione palestinese per fini personali o per forzate strumentalizzazioni politiche. Premessa: non sto generalizzando. Non sto parlando di tutti i palestinesi o di tutti i filo-palestinesi, né sto parlando di coloro che hanno fatto tutto quello che sto per citare. Sto parlando di persone che abusano della Palestina. Chi sono io per giudicare, vi chiederete. Avete ragione, non ho nessun diritto per giudicare; sto solo condividendo con voi le mie osservazioni. Non i miei giudizi. Vivo con due attrazioni contrastanti dentro di me che rappresentano una lotta interna: appartengo a questa terra ma mi sento un estraneo allo stesso…
di Mirko Orlandi La guerra tra Iran e Israele ha le ore contate. Questo è il pensiero di molti analisti, che considerano la guerra inevitabile. Gli unici punti in sospeso sono il quando Israele attaccherà l’Iran e quali saranno le conseguenze politiche a livello internazionale. La Repubblica islamica iraniana è il paese che meno di tutti avrebbe interesse ad aprire un conflitto con Israele. Questo perché le forze in campo vedrebbero gli iraniani in posizione di svantaggio, e con il progetto nucleare ancora aperto un conflitto sarebbe poco auspicabile. In soccorso dell’Iran accorrerebbero Hezbollah e Hamas, che riverserebbero centinaia di missili su Israele. L’unica carta che potrebbe giocare il regime iraniano è la chiusura dello stretto di Hormuz, per il quale passa la maggior parte del petrolio del medio oriente.…