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Expo 2015, alla ricerca di 10 idee per cambiare la vita di 10 mln di persone

L'Expo 2015 come opportunità per tutti gli under 30 che vogliono cambiare il mondo. Questo lo spirito di Changemakers for Expo 2015, un programma di accelerazione di impresa aperto a team di giovani start-upper le cui idee possano avere "un impatto positivo sulla vita di almeno un milione di persone". Progettato da Expo 2015 e Telecom Italia e portato avanti da Make a Cube (il primo incubatore in Italia specializzato in imprese ad alto valore sociale e ambientale), il programma punta a dare visibilità a quelle idee capaci di mobilitare risorse e passioni; idee in grado di trasformare problemi in opportunità. Il tutto seguendo i paradigmi del pieno sviluppo delle tecnologie digitali (smart cities, opendata, web 2.0) e della sostenibilità (accesso, inclusione, equità, giustizia, partecipazione, riduzione degli impatti ambientali). E, poiché dietro ogni grande…
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“Radere al suolo Gaza”. L’articolo choc del figlio di Ariel Sharon

"Non ci sono vie di mezzo, qui. O i gazawi e le loro infrastrutture pagano il prezzo, oppure occupiamo nuovamente l'intera Striscia di Gaza". Così tuona, in un articolo pubblicato sul Jerusalem Post dal titolo "Serve una conclusione decisiva", Gilad Sharon (figlio di Ariel, ex primo ministro e generale dell'esercito su cui grava parte della responsabilità del massacro di Sabra e Shatila). Un articolo così carico che gli stessi redattori del quotidiano online sentono l'esigenza di scrivere, in fondo, "la visione qui espressa non riflette la linea editoriale del Jerusalem Post". Di seguito l'intero articolo. Traduzione di Valerio Evangelista Chiunque pensi che Hamas implorerà un "cessate il fuoco", che l'Operazione Pilastro della difesa (inizialmente chiamata Colonna di nuvole, ndt) porterà a un avvicinamento e che la tranquillità regnerà nel Sud…
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Ñuñoa, Cile: perde le elezioni la nipote di Allende

Dopo la verifica dei voti, è stato riconfermato come sindaco di Ñuñoa (uno dei più importanti centri dell’area metropolitana della capitale del Cile, Santiago) l'uscente Pedro Sabat. Ma rimarrà comunque il dato politico della grande performance della socialista Maya Fernandez, battuta con uno scarto di soli tredici voti. Il sindaco Sabat, uomo di destra, era già stato eletto ben quattro volte dal 1996. La 41enne Maya Fernandez è la nipote di Salvador Allende, figlia di Beatriz, la primogenita suicidatasi a Cuba nel 1977 e di un diplomatico cubano. Vincitrice delle primarie, è stata appoggiata da tutta l’opposizione di centrosinistra a queste elezioni amministrative. In caso di vittoria della Fernandez si sarebbe trattato della terza donna sindaco di centrosinistra. Le altre due sono Carolina Tohà, già al governo con i presidenti Lagos e Bachelet, che…
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Sandy, non solo NY: a tre anni dal terremoto, il ciclone si abbatte sull’isola di Haiti

Non sono passati nemmeno tre anni dal devastante terremoto che colpì con conseguenze drammatiche il piccolo Stato di Haiti: più di 200mila vittime e il “coinvolgimento” di quasi la totalità della popolazione nel computo finale dei danni, con circa 3 milioni di persone chiamate a fare i conti con l’orrore della distruzione. Nei giorni del recente passato, precedenti a quelli del grande impatto mediatico, l’uragano Sandy, che ha tenuto dapprima in ostaggio la metropoli di New York salvo poi colpirla duramente, apportando ingenti danni, peraltro, in tutto il nord est degli Stati Uniti, prima di raggiungere le coste americane, si era abbattuto con violenza sul lembo di terra caraibico. E, ancora una volta, ad andarci di mezzo, è stata Haiti: vittime, dispersi, case divelte, strade rigonfie d’acqua e poi scoppiate.…
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Il dossier: “Ecco come la Gran Bretagna ‘regalò’ i suoi cittadini alla Cia e a Guantanamo”

Ha fatto molto scalpore l'inchiesta pubblicata dal Guardian (tratta da un volume firmato Ian Cobain) sui maltrattamenti e le torture riservate dal governo britannico ai cittadini di Sua maestà. Diversi civili di origine mediorientale, ma con cittadinanza inglese, sarebbero stati infatti catturati e torturati dai servizi segreti dopo la strage dell' 11 settembre. Tra questi Jamal Harith, torturato prima dai talebani perché sospettato di essere una spia inglese, e poi rinchiuso per diversi anni a Guantanamo dagli stessi militari USA, con la complicità dell' MI5. Prigioniero per errore, ironia della sorte, Harith è ancora sconvolto dai fatti e racconta di come a Guantanamo ci sia stato un vero e proprio rastrellamento di civili inglesi, tutti accusati di avere un legame con cellule del terrorismo come Al Qaeda. Picchiato, tenuto privo di…
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