Dall’inizio di luglio, in Uganda, un’epidemia di Ebola ha causato 14 morti su una ventina di casi accertati. La malattia porta alla morte il 50/90 % delle persone che la contraggono ed è trasmissibile attraverso i liquidi corporei: sangue, sudore e saliva. Il virus di Ebola è stato individuato per la prima volta in Congo nel 1976 e da allora, in Africa, si sono verificate ben 15 epidemie che hanno causato, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 1300 morti. Il virus di Ebola è incurabile e non ci sono né vaccini né farmaci ad hoc, per questo l’allarme è molto pressante e l’unico rimedio è l’idratazione continua. Intanto in Uganda è già arrivato un team di medici americani che sta cercando di organizzare centri di quarantena. S.O
L'onorevole Jean-Léonard Touad, rappresentante in parlamento dell'Italia interculturale e strenuo sostenitore delle principali campagne di inclusione sociali attualmente in corso nel nostro Paese (dall'Italia sono anch'io per il diritto alla cittadinanza delle seconde generazioni a LasciateCIEentrare contro la censura che vige verso i Centri di identificazione ed espulsione) racconta in un post sulla sua pagina facebook i trent'anni in Italia, da studente congolese a parlamentare. Un racconto accorato, che abbiamo deciso di condividere con i nostri lettori. Il 28 luglio di trent'anni fa iniziava, in una memorabile e torrida giornata estiva, la mia avventura in Italia. 35 anni di affinità elettiva con il paese con il quale, prima casualmente poi per scelta, ho deciso di legare il mio destino esistenziale e professionale. Era iniziata come una parentesi di studi universitari per poi…
E’ uscito oggi il nuovo rapporto UNHCR sui rifugiati 2011. I mesi che ci siamo lasciati alle spalle non sono stati certo tra i più lieti. La crisi mondiale cavalcante, la “primavera araba” e conflitti in ogni dove hanno reso la situazione molto più delicata. A partire dal 2000, l’anno scorso è stato quello che ha visto il maggior numero di rifugiati. Si parla di circa 43milioni di vite. Un dato agghiacciante se si pensa che le persone tornate al proprio paese di origine sono appena 532mila, uno tra i dati più bassi dell’ultima decade. “Il 2011 ha visto sofferenze di dimensioni memorabili. Il fatto che così tante vite siano state sconvolte in un periodo di tempo così breve implica enormi costi personali per tutti coloro che ne sono stati…
Testo e foto di Riccardo Bottazzo La primavera in Rwanda si tinge di viola. E’ il colore del lutto. E’ il colore del genocidio a colpi di machete che 18 anni fa, nell’aprile del ’94, insanguinava il Paese delle Mille Colline. Torrenti di sangue trascinavano a valle i corpi macellati dei tutsi, sino al lago Vittoria dove si impigliavano nelle reti dei pescatori. Oggi le tracce delle fosse comuni scavate sulle sponde ugandesi del lago da cui nasce il Nilo, culla di civiltà, sono state cancellate per non turbare le coscienze dei turisti che non riuscivano a dare un senso ad una tale ecatombe. Non facciamone una colpa. E’ impossibile farsi anche una pallida idea di cosa significa un milione di morti ammazzati in meno di tre mesi. E’ come…
Il rapporto di Medici senza frontiere "Le crisi umanitarie dimenticate dai media - 2011" (Marsilio Editori) punta il dito contro l'informazione italiana. "Per il 2011 – si legge in un comunicato stampa dell’organizzazione - MSF ha deciso di porre l’attenzione su come i telegiornali italiani hanno trattato il tema della migrazione a seguito delle rivolte esplose in Tunisia, Egitto e Libia e su due fronti di crisi: le 'crisi sanitarie', malnutrizione in Somalia, HIV/AIDS e le malattie tropicali dimenticate; e le 'crisi umanitarie' su cui i riflettori dei media italiani si sono accesi solo parzialmente Costa d’Avorio, Sudan e Sud Sudan, Bahrein Repubblica Democratica del Congo)". LINGUAGGIO BELLICO. "Per la prima volta, MSF ha deciso di far monitorare come e quanto i TG italiani hanno raccontato l’arrivo in Italia dei migranti…