A Göteborg, nell'affollato sobborgo di Biskopsgården, un'amicizia finita male si è trasformata in una sanguinaria guerra tra bande che ha causato decine di morti, tra cui diversi bambini. Racconto di Joshua Evangelista in collaborazione con Freshta Dost. Illustrazioni di Luca Ortello Il piccolo Yuusuf dormiva accovacciato con la mamma, il fratello e la sorellina quando una granata sfondò la finestra dell'appartamento, rimbalzò sul muro e rotolò vicino al suo corpicino. Dopo l'esplosione, ci volle qualche minuto perché sua madre si rendesse conto di essere coperta di sangue. Yuusuf, 8 anni, morì mentre veniva portato in ospedale. Era il 22 agosto 2016. La morte di Yuusuf Warsame, origini somale e cittadinanza britannica, fece salire alla ribalta internazionale Biskopsgården, un sobborgo di Göteborg. Il bimbo era l'ennesima vittima innocente di una incredibile…
Ospita a casa un giovane migrante e racconta su Facebook la quotidianità della loro convivenza. Un diario a capitoli, quello di Salvatore Borgese, che aiuta a riflettere al di là di ogni luogo comune sul significato di coesistenza interculturale. Riportiamo il racconto integrale, per gentile concessione di Salvatore Borgese. Leggi qui la nostra intervista a Salvatore Borgese
Hanno chiuso la porta del deserto. Hanno trasformato le antiche vie carovaniere in piste di morte. “Li caricano sopra i camion e poi li fanno scendere in mezzo al deserto con le minacce o con qualche scusa. Gli raccontano che verranno a prenderli, ma non è vero. Li abbandonano in mezzo al deserto. Uomini, ragazze, donne anche con bambini molto piccoli… senza acqua, senza cibo. La sabbia del Ténéré è un giardino di cadaveri in decomposizione”. Abdel (il nome è stato cambiato per motivi di sicurezza, ndr) era un passeur. Era un passeur perché tutti i tuareg lo sono e lo sono sempre stati. Accompagnava i lavoratori dei Paesi che si affacciano sul Golfo di Guinea sulle piste del deserto che solo un tuareg sa vedere, sino ai campi di…
Che fine ha fatto Mustafa, il papà di Omar? È stato rapito dagli israeliani? È vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure è partito improvvisamente per motivi a Omar sconosciuti? “Scomparso” (Lebeg, 2019) di Ahmed Masoud è un romanzo di perdite e tradimenti, a cavallo di quasi trent’anni di storia palestinese, tra la prima e la seconda Intifada e gli accordi di pace di Oslo. Il protagonista è Omar, bambino informatore, abusato e infine combattente. Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo un estratto del libro, tradotto in italiano da Pina Piccolo, che l’autore ha presentato in diverse città d’Italia. Mio padre non c’era più. Ero troppo piccolo per capire il perché, e nessuno era in grado di spiegarmelo, nemmeno mia madre. Quando glielo chiedevo, mi rivolgeva un sorriso triste,…
Il 3 ottobre 2013 Vito Fiorino salva 47 migranti con il suo peschereccio, mettendo a rischio la sua stessa vita. È la notte della "mattanza": muoiono 368 persone, una delle peggiori stragi del Mediterraneo. Sei anni dopo, Vito continua la sua battaglia contro chi ha permesso e permette le morti in mare. Senza guardare in faccia a nessuno. Nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre, a sei miglia da Lampedusa, sono state recuperate le salme di 13 persone, tutte donne, alcune incinte. Appena tre giorni prima nell'isola si ricordava la strage del 3 ottobre 2013, in cui avevamo perso la vita 368 migranti. Politici, istituzioni, gente comune e addetti ai lavori dicevano all'unisono "mai più morti in mare". Parole evidentemente buttate al vento. Nel consueto cacofonico chiacchiericcio post…