di Alessandro Pagano Dritto - @paganodritto The two hijackers and four airline crew members who had remained on board leave the #Afriqiyah aircraft pic.twitter.com/i88G4BMtBw — Libyaschannel EN (@LibyaschannelEN) 23 dicembre 2016 Il dirottamento dell'aereo libico atterrato a Malta potrebbe costituire, venissero confermati i dettagli, un primo, grande, caso di esposizione internazionale del gheddafismo libico. In mancanza di un'interrogazione ufficiale dei dirottatori - appena presi in custodia, mentre si scrive, dalle autorità maltesi - bisogna prendere le notizie che si susseguono come voci. Ciò che sembra chiaro, però, è che si tratti, appunto, di sostenitori del defunto Colonnello Muammar Gheddafi, morto a Sirte il 20 ottobre 2011 in circostanze mai chiarite nei dettagli, ma comunque dopo essere stato scoperto e preso da ribelli della città di Misurata: la città antigheddafiana per eccellenza…
Lo scorso 7 dicembre milizie forse riconducibili al Ministero della Difesa di Tripoli attaccano invano l'area dei terminali petroliferi. L'azione, che rimane di non sicura attribuzione, è però condannata dalle autorità della Capitale di Alessandro Pagano Dritto -@paganodritto Il giorno dopo il fallito attacco ai terminali petroliferi, nessuno pare volersi prendere la responsabilità di rivendicarlo ufficialmente e nella Capitale tutti, compresi i principali sospettati, sembrano prenderne le distanze: alcuni di sicuro, altri probabilmente. Forse perché l'azione, se confermata, potrebbe gettare ombre non lievi sui possibili responsabili e sulle autorità appoggiate dalle Nazioni Unite. Dichiarata la liberazione di Sirte dallo Stato Islamico il 5 dicembre 2016, dopo sette mesi di combattimenti, la sirtica rimane comunque una zona di conflitto. 7 dicembre 2016, attacco ai terminali petroliferi: coinvolto il Ministero della Difesa di Tripoli?…
di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto) Mentre le vecchie autorità di Tripoli tentano di recuperare il terreno perduto occupando un hotel della Capitale che funge anche da palazzo governativo, a Est le autorità civili, ma soprattutto militari, di Tobruk sembrano consolidare la propria presa sul territorio e rivitalizzare le relazioni internazionali: merito, questo, di una gestione intelligente dei successi permessi dalle armi, di alcune figure politiche chiave e di una gestione della questione sicurezza che alcuni osservatori giudicano salda. Ma tutto questo non può nascondere anche alcuni aspetti negativi dell'intera faccenda. For many key players in #Libya, main q no longer whether you're pro/anti/ambivalent re unity govt but pro/anti/willing to do deal w/ Hiftar — Mary Fitzgerald (@MaryFitzger) 6 ottobre 2016 Nella tarda serata del 14 ottobre 2016 Tripoli ha…
di Alessandro Pagano Dritto - Twitter: @paganodritto Al vertice di New York del 22 settembre 2016 la Libia potrebbe presentarsi con un assetto interno cambiato dagli eventi più recenti e all'esplicita ricerca di un nuovo equilibrio: la conquista dei terminali petroliferi centrali da parte di Khalifa Hafter e la nuova presenza ufficiale italiana a Misurata mettono entrambe sotto pressione il Consiglio Presidenziale di Tripoli. Come riferito dallo stesso inviato delle Nazioni Unite in Libia Martin Kobler, il 22 settembre 2016 vi sarà a New York un nuovo vertice internazionale sulla Libia: i precedenti sono stati quelli di Roma e Vienna, rispettivamente nel dicembre 2015 e nel maggio 2016. Intorno alla metà del mese, almeno due eventi hanno segnato un nuovo stadio della situazione interna, l'uno, e internazionale, l'altro,…
di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto) A seguito delle nuove nomine europee in relazione alla questione libica, l'Italia si trova ora ad avere il controllo indiretto dei confini terrestri e marini del paese nordafricano. Il che vuol dire anche che l'Italia potrebbe trovarsi a giocare un ruolo concreto, seppur appunto indiretto, nella gestione dell'embargo di armi; proprio ora che l'attesa prossima vittoria dei gruppi filotripolini a Sirte rende di immediata attualità la formazione, l'addestramento e probabilmente anche l'armamento della nuova Guardia Presidenziale. Diversi nuovi nomi sono diventati parte della questione libica nelle ultime settimane. Elencarli potrà essere utile a definire ulteriormente il ruolo che l'Italia si presta a giocare in Libia. Nuove nomine e nuovi incarichi: attraverso l'Europa, i confini libici sono ora a controllo italiano. L'11…