Tel Aviv proibisce l'utilizzo nelle scuole del libro "Borderlife", scritto dall'apprezzatissima Dorit Rabinyan, perché racconta della relazione tra una donna israeliana e un uomo palestinese, "minando l'identità ebraica" dello Stato di Israele. È una storia d'amore tra una donna israeliana e un uomo palestinese, quella che il Ministero dell'Istruzione israeliano ha proibito nelle scuole. La sua "colpa", promuovere l'unione tra i due popoli e minare la distinta identità degli ebrei israeliani. Questa è stata solo l'ultima controversa decisione del Ministero, che fa capo a Naftali Bennett, tra i più radicali di quello che è stato definito come "il più estremo governo di destra della storia israeliana". Soltanto poche settimane fa aveva impedito ai membri di Breaking the Silence (una organizzazione di ex-soldati che si batte per far conoscere l'operato delle truppe israeliane nei territori occupati)…
È il terzo giorno dell'operazione Protective Edge e degli assidui bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Gli ultimi aggiornamenti documentano almeno 81 morti e più di 550 feriti dall'inizio degli indiscriminati raid aerei israeliani. di Federica Iezzi Khan Younis (Striscia di Gaza) - Tutto ha avuto inizio il 12 giugno con la scomparsa di Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, dalla colonia di Gush Etzion, in Cisgiordania, nei pressi di Hebron. I corpi senza vita dei tre ragazzi furono trovati 18 giorni dopo. Alla notizia, è seguito l'omicidio di Mohammed Abu Khdeir, sedicenne palestinese, spietatamente bruciato, fino alla morte, nel quartiere arabo di Shu'fat a Gerusalemme Est. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha condannato aspramente l'assassinio del ragazzo palestinese. Ma, nonostante la mancanza di prove, non concede il beneficio del…
Dal 15 maggio 1948 la popolazione palestinese ha subito un esodo senza precedenti, a seguito della dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele (nato all'indomani della fine del mandato britannico sulla Palestina). Questo evento viene rievocato annualmente nel ricordo della "Nakba", in arabo "catastrofe". Gli arabi espulsi dalle proprie terre sono stati oltre 700mila. Ai discendenti viene negato ancora oggi il diritto al ritorno: circa 4.250.000 persone non possono mettere piede sulla terra dei propri padri. Ma com'era la vita nella Palestina prima della Nakba? Vi proponiamo una gallery (le cui foto sono state prese principalmente, ma non solo, da questa pagina). LEGGI ANCHE: Le bugie più diffuse sulla “questione palestinese”
Due soldati israeliani si sono aggregati a una festa di matrimonio a Hebron. Avvicinatisi per aver sentito le note di 'Gangnam Style', hanno iniziato a ballare con i partecipanti - tutti palestinesi - che sembravano apprezzare. Dopo che è stato ripreso un video - e inevitabilmente postato su YouTube - tutta la pattuglia a cui appartenevano i due militari è stata sospesa. Lo riporta il magazine israelo-palestinese +972, che cita un report di Channel 2 in cui si afferma che i partecipanti alla festa nuziale fossero "di una conosciuta famiglia membro di Hamas".
DODICI VILLAGGI INTRAPPOLATI - La Firing Zone 918 è un'area militare chiusa e destinata alle manovre dell'esercito israeliano in Cisgiordania. La storia di questa zona nasce negli anni settanta, quando Israele decide di militarizzare l'area, rendendola "chiusa". Si tratta di una vasto territorio chiamato Mosafer Yatta situato al confine sud della Cisgiordania, lungo la Linea verde, in cui sono situati dodici villaggi palestinesi: Tuba, Al-Mufaraqah, Isfey, Maghayiz Al-Abeed, Al-Majaz, At-Tabhan, Al-Fakheit, Halaweh, Mizkes, Jinba, Kharouben e Sarura. Un totale di circa 1500 persone che Israele vuole forzatamente sfrattare perché definiti "residenti illegali". UNA STORIA FATTA DI SFRATTI, ESPULSIONI E RICORSI - Il braccio di ferro fra il governo israeliano e i residenti palestinesi inizia nel 1999, quando vengono forzatamente espulsi e molte proprietà distrutte. Gli abitanti presentarono una petizione all'Alta Corte…