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Alla deriva. La Guardia costiera turca salva i migranti dopo i respingimenti nelle acque dell’Egeo

Isola di Cunda, Ayvalık. Il 26 settembre, mentre il sole stava sorgendo sulla città costiera, un'unità della Guardia Costiera turca si preparava a salpare per soccorrere i migranti a mare, dopo aver ricevuto un segnale di allarme. Un gruppo di 23 migranti, 8 provenienti dalla Siria e 15 dalla Palestina, è stato avvistato mentre galleggiava su una zattera di salvataggio nera tra Ayvalık e Lesbo, la più vicina isola greca. Secondo un migrante siriano di 22 anni, l’avviso per la partenza verso l’isola greca è arrivato verso mezzanotte, con una chiamata. Intorno alle 3 del mattino, i migranti sono stati avvistati dalle forze greche e, un'ora dopo, sono stati spostati su una zattera di salvataggio a forma di cesto, priva di motore e telefoni cellulari. Molti avevano perso soldi o…
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Interprete per i soldati italiani in Afghanistan, ora la mia famiglia è in mano ai talebani

Per oltre dieci anni, H. ha lavorato nella base italiana di Camp Arena come interprete. Lui oggi vive in Italia, ma i suoi parenti sono ancora in Afghanistan e rischiano rappresaglie dei talebani. L'appello ai ministeri degli Esteri e della Difesa: "La mia famiglia è in serio pericolo perché io ho lavorato con voi. Aiutatela". Continua a preoccupare la situazione in Afghanistan dopo la presa di potere da parte dei talebani. L'ultimo report dell'UNHCR lascia presagire il peggio parlando di un quadro umanitario e socio-economico sull'orlo del collasso. Intanto il Norwegian Refugee Council lancia un appello dichiarando che almeno 1 milione di bambini rischiano di morire di freddo e fame questo inverno, a meno che non ottengano l'assistenza adeguata. Situazione che, inevitabilmente, angoscia gli afghani lontani dalla propria terra, dove…
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Che fine hanno fatto i rohingya?

Negli ultimi anni il fotografo Stefano Romano ha intervistato decine di famiglie rohingya rifugiate in Malesia, dove come fantasmi vivono ai margini della società, senza possibilità di accedere a istruzione e sanità pubblica. Foto e testo di Stefano Romano “Lasciamo che anche loro camminino sulla terra.Su questa nostra madre terraCresceranno sempre di più.Se non riusciamo a garantire loro il ritorno,Lasciamo che si diffondano su qualsiasi riva “.Mohammad Nurul Huda, da “Rohingyas” “I rohingya sono una minoranza prevalentemente musulmana dello stato di Rakhine, nel Myanmar occidentale. Contano circa un milione di persone, ma le leggi approvate negli anni '80 li hanno effettivamente privati della cittadinanza birmana. La violenza è esplosa in Myanmar il 25 agosto dopo che una fazione di militanti rohingya ha attaccato postazioni di polizia, uccidendo 12 membri delle…
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Anas e quei siriani rimpatriati illegalmente dalla Turchia

Nel 2016 Anas Al Mustafa è stato uno degli ultimi a lasciare Aleppo sotto assedio. A Konya, in Turchia, ha fondato una organizzazione umanitaria, ma a maggio 2020 – mentre era in attesa della cittadinanza – è stato espulso dalla polizia e abbandonato nella polveriera di Idlib, tra terroristi islamici e forze assadiane. Dopo essere tornato a Konya pagando dei trafficanti, vive sospeso in un limbo, con la paura costante che la polizia torni da lui. Intervista e foto di Giulia Bernacchi Maggio 2020. Per i paesi musulmani si apre il mese di ramadan. Ma a causa della pandemia, invece di invitare alla preghiera, in Turchia i minareti delle moschee amplificano il messaggio di rimanere a casa, di non incontrare gente, di non riunirsi per la cena che interrompe il…
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Tigray, l’inaspettato asse Etiopia-Eritrea contro i rifugiati

Le conseguenze umanitarie dell'occupazione militare del Tigray da parte delle forze etiopi guidate dal premio Nobel per la pace Abiy Ahmed sono pesantissime. Intanto nell'area le truppe eritree contribuiscono alle razzie e secondo le ong i rifugiati vengono uccisi, stuprati o condotti in Eritrea. A tal proposito Pina Piccolo ha intervistato Antonietta Zampino, medico chirurgo per 16 anni in Eritrea con l'Associazione missionaria internazionale. A novembre, le tensioni di lungo corso tra il governo federale etiope e la leadership della regione settentrionale del Tigray sono esplose in uno scontro militare. Il primo ministro Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace nel 2019, ha lanciato quella che ha definito una “operazione di legge e ordine contro terroristi locali”, attraverso un ampio dispiegamento delle forze etiopi di difesa nazionale e ripetuti attacchi aerei.…
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