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La seconda rivoluzione siriana, tra partigiani e qaedisti: ecco chi combatte

Per noi Assad e Daesh sono la stessa cosa, non combattono mai tra loro; quando al-Bab e Manbij sono controllate da Daesh il regime non bombarda, quando riconquistiamo le città gli aerei dell’aviazione siriana ricominciano a bombardarci. Questa guerra con Daesh ci impedisce di combattere contro Assad e per noi, se vince Daesh, ha vinto Assad. Muhammad, partigiano siriano Bashar Assad e il suo clan non sono gli unici nemici dell'opposizione armata siriana. I terroristi di ISIS (Stato islamico dell'Iraq e del Levante, acronimo in arabo Daesh) hanno infatti dichiarato guerra alle formazioni ribelli non in linea con il piano jihadista di al-Qaeda (di cui ISIS fa parte). Cioè, di fatto, tutte (ad eccezione di qualche alleato minore). La sterminata galassia dei guerriglieri in Siria può essere riassunta in tre…
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Siria, Hrw: “Gruppi armati jihadisti hanno massacrato civili alawiti”

Gruppi armati islamisti hanno ucciso 190 civili e hanno preso in ostaggio circa 200 persone nei pressi di Latakia. Il massacro, avvenuto durante un'offensiva militare del 4 agosto 2013, è stato denunciato da Human Rights Watch in un report dell'11 ottobre, chiamato "You can still see their blood" (Potete ancora vedere il loro sangue). Una ventina di gruppi hanno partecipato all'operazione; non è ancora chiaro se tutte le milizie erano presenti nei villaggi quando sono state perpetrate le stragi. Cinque gruppi sono però i principali finanziatori, pianificatori, organizzatori ed esecutori dell'attacco avvenuto il 4 agosto ed erano sicuramente presenti nei villaggi alawiti: Dawlat al-ʾIslāmiyya fi al-'Iraq wa-l-Sham (Stato Islamico dell'Iraq e del Levante), Jaish al-Muhajireen wal-Ansar, Suquor al-Izz, Jabhat al-Nusra e Ahrar al-Sham. Nessuno di questi è affiliato al Consiglio Supremo Militare…
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“Ecco come i criminali hanno rovinato la nostra rivoluzione”

Tazze di tè e mozziconi di sigarette artigianali sparsi qua e là; tra noi si erge una nuvola di fumo quasi a separarci, a creare un muro che, gradualmente, provo a infrangere. E lentamente lui, un guerrigliero del Free Syrian Army (FSA), si apre raccontandomi della sua vita prima della rivoluzione, delle sofferenze del suo popolo, delle vicende che lo hanno spinto a percorrere la via della lotta armata. Alcuni dettagli sono stati omessi o leggermente modificati per impedire di risalire alla sua identità, tutelando lui e la famiglia. Intervista di Valerio Evangelista – Settembre 2013 Partiamo dall'inizio. Qual era la tua vita prima della rivoluzione? Studiavo ingegneria meccanica navale, frequentavo l'accademia per la marina civile all'estero, in un paese arabo (che non riportiamo per motivi di sicurezza, ndr). Quando sono state…
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E ora chiamatemi imperialista amico dei tagliagole

di Joshua Evangelista E alla fine il momento arrivò. Dopo due anni e mezzo di sangue e oltre 120mila morti, l’opinione pubblica scoprì che in Siria era in atto un massacro. E via di inni pacifisti, di post contro Obama, di “vi-siete-dimenticati-dell’Iraq?” vari. Per carità, ben venga alimentare un sentimento condiviso contro la guerra, al cui sviluppo il nostro giornale non si è sicuramente tirato indietro. E mi ritrovo pienamente in accordo con la linea di Emergency, che dice: “Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri, perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre, consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono sempre bambini, donne e uomini inermi”. Ma dove siamo stati, noi tutti, negli scorsi due anni e…
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Siria, la guerra di al-Qaeda contro i civili curdi

Continuano senza accenno di sosta i crimini contro l’umanità commessi in Siria da gruppi legati ad al-Qaeda, prendendo di mira la popolazione civile curda. Sul terreno di guerra i combattenti curdi infliggono pesanti perdite a questi gruppi armati che di contro prendono di mira i civili. Il Fronte al-Nusra e lo Stato Islamico in Iraq e Levante (ISIS), legati ad al-Qaeda, hanno ucciso il 31 luglio almeno 50 civili curdi nei villaggi di Tal Hassel e Tall Aren, in provincia di Aleppo, e rapito (secondo quanto citato dall'Osservatorio siriano dei diritti umani, una ong legata all'opposizione) altri 200. Il 1 agosto, 20 tra donne e bambini curdi intenzionati a scappare dai jihadisti all’interno di un furgone, sono stati brutalmente uccisi a Tall Aren, tramite la contraerea. Di fronte a tutto questo la comunità…
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