Quanti fotografi sarebbero disposti a "prestare" la propria reflex a un neofita della fotografia, per giunta sconosciuto? Partecipare a Photo Tandem vuol dire, prima di tutto, superare la diffidenza. Non a parole, non come concetto astratto farcito di buone intenzioni politically correct. Nell'epoca di muri, porti chiusi e xenofobia, così come della sovraesposizione dei migranti e del loro utilizzo a mo' di trofeo da parte di politici e narratori in senso lato (fotografi inclusi), il progetto Photo Tandem è una vera e propria boccata d'aria fresca. Nato nel gennaio 2017 da un'idea del fotografo Stefano Corso e con il patrocinio dell’Associazione Baobab Experience, il progetto mira ad ottenere un racconto nuovo e genuino della città, in questo caso Roma. Gli occhi sono, è scontato dirlo, quello dei migranti. "Photo Tandem, vuole mostrare la…
Si sono tenute presso l'hotel Nazionale di Roma le celebrazioni del ventennale del master “Cooperation and Development” dell'università di Pavia, alla presenza del prof. Gianni Vaggi, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo, dell'ambasciatore Pietro Sebastiani, del dottor Enrico Materia dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, dell'on. Lia Quartapelle Procopio e di molti ex studenti del master provenienti da altri continenti, oggi schierati in prima linea in progetti in Cooperazione allo Sviluppo ed impegnati in ONG ed organizzazioni internazionali. Al centro dei vari interventi è stata l'importanza di continuare a formare studenti provenienti dai paesi sottosviluppati per garantire un futuro e una prosecuzione dei progetti che le ONG si sono prefissati per aiutare i Paesi in via di sviluppo. L'incontro è stato preceduto da una lettera di Marco Prencipe,…
di Luca la gamma Lezioni di pasticceria per 10 migranti con fragilità psicologica e disturbi alimentari, ospiti degli SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) Aspromonte e Gerini della capitale e provenienti da diversi Paesi (Iran, Iraq, Afghanistan, Mali, Gambia, Senegal). Il laboratorio di pasticceria che permette di acquisire competenze professionali e stimola un processo terapeutico-riabilitativo, è una componente del progetto Migranti in FormAzione dell’associazione Nove Onlus svolto in collaborazione con la Cooperativa Sociale EtaBeta. «Impareranno a fare i muffin, i tozzetti e la torta della nonna» racconta entusiasta Margherita Pacelli, pasticciera formata alla scuola del Gambero Rosso che si è offerta volontariamente come tutor. «L’esperienza concreta ed emotiva del laboratorio offrirà ai ragazzi un’occasione per impegnarsi e portare avanti un progetto individuale e di gruppo ed attivare…
di Samuele Rizzoli Il naufragio e la morte in mare sono i temi più ricorrenti nella poetica dei viaggi della speranza, assumendo significati metaforici diversi quali la fine del viaggio, l’infrangersi del sogno e il mare come cimitero. In parallelo a ciò, il sentimento che permea i versi è lo smarrimento, l’angoscia e il senso di naufragio interiore del poeta stesso. Dall’empatia e solidarietà, come ingredienti che animano il gesto poetico, traspare infatti la consapevolezza di dover dar voce al dolore personale di fronte a ciò che è avvertito come affondamento collettivo. Dalla perdita di valori e umanità delle politiche inique e mortifere, dal senso di colpa fino alla profezia di una nemesi storica, emerge il concetto di doppio naufragio a indicare come ai naufragi nel mare corrisponda una perdita…
Oltre ai croceristi di mezzo mondo che fanno tappa a Izmir e passeggiano per la Anafartalar Caddesi facendosi selfie, bevendo tè e comprando improbabili souvenir, ci sono anche migliaia di famiglie siriane in fuga dalla guerra. Dei circa tre milioni di rifugiati presenti in Turchia, gran parte è siriana, in fuga dalle bombe di Assad e dall'Isis. Per molti di loro Basmane, il centro storico di Izmir, è dove viene pianificato il lungo e pericolosissimo viaggio verso in Nord Europa e dove, in realtà, sono costretti a rimanere e a dover rimodellare per l'ennesima volta la propria vita. Ancora una volta la Gâvur Izmir, l'infedele Smirne (come la chiamavano molti turchi nei secoli passati per l'alta densità di stranieri, tra greci, armeni, ebrei ed arabi), è obbligata dalla storia e dalla posizione a…