Da settembre alcune scuole di Gaza (circa venti su centottanta) torneranno a insegnare agli studenti la lingua ebraica dopo che nel 2007 l'insegnamento era stato abolito. L'iniziativa è sorta per volontà di Hamas. L'ebraico andrà quindi ad affiancarsi all'inglese come seconda lingua straniera sostituendo francese e tedesco (che per i gazani, i cui spostamenti all'estero sono estremamente difficili, appaiono oggi poco utili). Il direttore generale del ministero dell'Istruzione di Hamas, Mahmud Matar, ha dichiarato così motivato la decisione: "Attraverso lo studio dell'ebraico possiamo comprendere meglio la struttura della società israeliana, comprendere come essi pensano. Vogliamo insegnare agli studenti l'idioma del nemico". Ma ci sono molte altre motivazioni, più condivise dalla popolazione, di carattere pratico: sono infatti scritte in ebraico molte confezioni di prodotti che entrano nella Striscia di Gaza; è quindi…
Un palestinese di 27 anni, del quale non sono state rese note le generalità, è stato impiccato a Gaza, in un centro di sicurezza di Hamas. Dal ministero dell'Interno di Hamas fanno sapere che era stato condannato a morte il mese scorso per "alto tradimento" e "collaborazionismo" con Israele. Si tratta della prima esecuzione di una presunta spia filo-israeliana dall'inizio dell'anno nella Striscia di Gaza.
"La Svizzera ha deciso di rimuovere il Movimento politico di Hamas dalla lista dei gruppi terroristici", ha dichiarato entusiasta Mushir al-Masri, leader di Hamas, all’agenzia di stampa saudita Asharq al-Awsat. "Il governo svizzero", ha aggiunto il leader palestinese, "sta svolgendo un ruolo decisivo affinché l’Unione Europea si muova nella stessa direzione. La Svizzera dimostra di credere nella conformità del nostro Movimento politico con la legge internazionale".
Il 15 maggio, l’anniversario della “catastrofe”, la “Naqba”, è più che mai presente tra i palestinesi. Nell’ultima settimana, sotto a un cielo nero con fuochi di assedio sono stati uccisi almeno 140 palestinesi, compresi 39 bambini, più di 950 sono i feriti. 10 mila palestinesi sono stati costretti ad abbandonare le loro case per mettersi al riparo dagli attacchi israeliani, ma a Gaza, una striscia di terra di 670 chilometri con due milioni di abitanti e i confini barricati dalle forze israeliane, non c’è molto spazio per ripararsi dal quarto arsenale più equipaggiato del mondo. Oggi negli attacchi israeliani sono morte dieci persone in un campo rifugiati e la palazzina che ospitava gli uffici di Al Jazeera a Gaza city è stata distrutta. L’escalation di violenza è cominciata la scorsa…
Il COVID-19 ha affossato economia e sanità pubblica in Palestina, già devastata dall'occupazione israeliana della Cisgiordania e dall'embargo a Gaza. I medici (israeliani e palestinesi) e le associazioni umanitarie stanno lanciando l’allarme. Secondo l’ultimo rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) sulla situazione economica in Palestina, il COVID-19 ha aggravato le terribili condizioni economiche nei territori palestinesi occupati. Già prima della pandemia, la stessa UNCTAD prevedeva un biennio ’20-’21 devastante per l’economia palestinese, con una stima di diminuzione del PIL pro capite tra il 3% e il 4,5%. In effetti, i tassi di povertà e di disoccupazione sono rimasti elevatissimi (attorno al 30%), il PIL pro capite è diminuito per il terzo anno consecutivo, la Cisgiordania ha registrato il suo tasso di crescita più basso…