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Conflitti di una turista nera americana

Autrice prolifica, poeta, attivista, saggista, docente June Jordan (1936 – 2002) ha dedicato la sua vita all’impegno civile e al tentativo di rendere la poesia ancora una volta importante tra le diverse espressioni culturali. Tra i suoi molteplici contributi, la scoperta e l’ incoraggiamento di nuovi poeti, con la fondazione di varie iniziative come “Poetry for the People”, nel campus dell’università di Berkeley (il pezzo seguente, "Report from the Bahamas, 1982", è tratto da Meridians, vol. 3, no. 2, 2003, pp. 6–16). Sono all’Hotel Sheraton Colonial. Il cameriere, sorridente, un uomo nero di mezza età, con addosso lo smoking è in mostra in una delle foto pubblicitarie dell’allbergo. Quello che mi sorprende di questa immagine è che, mentre l’uomo regge il vassoio carico di coktail multicolori, entrambi i piedi, scarpe e pantaloni…
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Le origini del radicalismo nel mondo islamico

Sempre più spesso in Italia e in Europa si utilizzano termini come terrorismo islamico, fondamentalismo islamico e jihad islamico. Sono termini completamente inadeguati: in 1400 anni di storia, l’Islam non ha mai permesso ai fondamentalisti di prevalere. Ci sono più di 54 paesi musulmani nel mondo, l’82% dei musulmani non è arabo né parla la lingua araba. Le grandi lingue dell’Islam sono l’arabo, il persiano e l’urdu. Nell’Islam autentico non c'è spazio per il fondamentalismo. Per comprendere l’origine del radicalismo nel mondo islamico è necessario esaminare alcuni fatti storici. Salafismo e wahabismo Il primo fondamentalista e intellettuale conservatore è stato Ibn Hanbal, nato a Baghdad, in Iraq nel 780. È il primo punto di riferimento per i fondamentalisti di tutto il mondo islamico. Hanbal criticava duramente la scuola del mutazilismo per le tesi ritenute moderne…
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I venditori di morte non conoscono crisi

Il business delle armi non è mai stato così bene. Sebbene i paesi di Europa, Americhe e Africa comprino meno armi, l'aumento della domanda in Asia, Oceania e Medio Oriente è esorbitante. I cinque maggiori esportatori, che insieme rappresentano il 74% del volume totale del mercato, sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania. Il quadro tracciato dall'ultimo rapporto del Sipri, l'istituto internazionale sugli studi sulla pace con sede a Stoccolma, parla chiaro: nel mondo si vendono più armi rispetto a prima e questo flusso non ha alcuna intenzione di arrestarsi. Tra il periodo 2007-2011 e quello 2012-2016 il mercato è aumentato dell'8% raggiungendo valori record. Per individuare un'utenza equiparabile a quella attuale si deve tornare al 1990, quando c'era ancora l'Unione Sovietica. I grandi numeri asiatici Nel periodo preso in esame dall'Istituto, Asia e Oceania hanno aumentato…
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Lo strano caso di Nayef Zayed

di Riccardo Bottazzo Non è solo la libertà di Omar Nayef Zayed, la posta in gioco a Sofia, ma quella di tutti i rifugiati politici palestinesi in Europa. “Partigiano e combattente” per i sostenitori della causa palestinese, “terrorista e criminale” per l’esercito e il governo israeliano, dal 17 dicembre scorso, Zayed vive assediato nei locali dell’ambasciata palestinese della capitale bulgara. Due giorni prima, il Governo sionista aveva inoltrato una ufficiale richiesta di estradizione ma, poco prima dell’arresto, Zayed era riuscito ad involarsi ed a raggiungere la sua ambasciata. Oggi, dopo quasi due mesi, Zayed vive ancora assediato nei locali di quella villetta a ridosso della zona universitaria di Sofia, che dal punto di vista del diritto internazionale sono territorio palestinese inviolabile. Assediato, abbiamo scritto, non soltanto in quanto Zayed non può…
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Gaza un anno dopo il massacro di Margine Protettivo

L'8 luglio 2014 Israele lanciava l'operazione Margine Protettivo in cui, per oltre 50 giorni, l'aviazione dello Stato Ebraico ha bombardato a tappeto la Striscia di Gaza e - successivamente - attuato un'invasione di terra sul suolo palestinese. In risposta, hanno affermato i vertici militari israeliani, ai razzi artigianali delle brigate armate palestinesi. Il terzo e ultimo attacco maggiore delle forze armate israeliane da quando Hamas ha preso il potere a Gaza, nel 2007, ha causato oltre 2100 vittime palestinesi (principalmente civili, compresi 551 bambini) e 73 israeliane (principalmente soldati). Durante l'assalto israeliano a Gaza, sono state prese di mira anche 45 ambulanze e la distruzione dell'ospedale al-Wafa ha lasciato Gaza senza un centro di riabilitazione, con 1000 bambini disabili rimasti senza possibilità di curarsi (leggi QUI il report sugli attacchi agli ospedali). Gli oltre 100mila edifici palestinesi…
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