Dopo le frequenti auto immolazioni con il fuoco dei monaci buddisti tibetani, che protestano contro la dominazione cinese del Tibet, il Dalai Lama si è chiesto in un’intervista alla Bbc, se tali pratiche possano avere un’effettiva utilità. Il leader spirituale, che vive in esilio nel Tibet indiano, ha dichiarato di non incoraggiare affatto la pratica del suicidio con il fuoco. “Questo è il problema. C’è del coraggio, un coraggio molto forte. Ma quanta efficacia? Il coraggio da solo non sostituisce la saggezza. Bisogna utilizzare la saggezza”. Solo nel 2011 i monaci che si sono auto immolati sono stati undici, molti dei quali morti. L’ultimo caso risale a due settimane, quando una monaca di 35 anni si è data fuoco davanti le telecamere. Nell’intervista il Dalai Lama ha spiegato la causa…
di Massimo Maravalli Il 9 novembre 1989, sotto i colpi di mazze e martelli gli abitanti della Germania dell’est diedero inizio alla demolizione definitiva dei 155 km del muro di Berlino. La barriera “antifascista” non esiste più. Dopo 28 anni di separazione (1961-1989) la Germania torna ad essere un unico Stato e Berlino la sua capitale com’era stato in precedenza, senza divisioni materiali e politiche. L’abbattimento del muro di cemento, rappresenta ancora adesso la libertà per tutte le popolazioni che ne sono prive. Fu anche l’avvio della decadenza del comunismo in occidente, già in crisi in quel decennio. La Germania subito dopo il conflitto. Alla fine della seconda Guerra mondiale (1945), la Conferenza di Yalta decretò la divisione della Germania e, quella di Berlino, in parti regolari tra i vincitori:…
di Emilio Garofalo Dopo la rivolta, la vendetta. O, almeno, il serio rischio che questa venga perpetrata. Nella Libia liberata, infatti, a seguito della cattura e della uccisione del leader Muammar Gheddafi, l’odio, il malcontento, la frustrazione accumulata in questi lunghi mesi di combattimento dai miliziani locali stanno armando, ancora, le loro mani. Sono sorte in tutto il Paese nordafricano prigioni, rifugi, nascondigli improvvisati e gestiti dalle truppe ribelli, in cui sarebbero detenuti circa 7.000 soldati che, nel conflitto, hanno sostenuto il raìs. Per i lealisti nessun processo, nessuna incriminazione ma, secondo le organizzazioni non governative che hanno denunciato la deriva violenta della rivolta, solo torture e abusi d’ogni genere. La gestione di queste galere è affidata, in molti casi, ad adolescenti armati che controllano i prigionieri in luoghi segreti di fortuna, torturandoli e…
Quarto e ultimo appuntamento di Frontiere News con La casa dei ricordi, il romanzo della scrittrice mozambicana Amilca Ismael. Clicca qui se hai perso le precedenti puntate. Angela, novant’anni, era una di quelle che non partecipava al catechismo. «Sono stanca di sentire le stesse cose su Gesù, le sento da quando avevo nove anni e, ancora adesso che sono vecchia, mi tocca sentirle per la millesima volta!». Me lo disse un giorno mentre era lì fuori, in quel lungo corridoio, disinteressandosi completamente di quello che diceva la catechista. Nel pomeriggio gli anziani si trovavano per la merenda e, ogni tanto, per la tombolata, anche se qualcun altro preferiva aiutare le animatrici a fare dei lavoretti che poi venivano venduti a Natale e qualcun altro ancora preferiva fare amicizie con la vicina di carrozzina.…
Sono diventati i “Romeo e Giulietta” dell’Iran. Benham Ganji, 22 anni, e Nahal Sahabi, 28 si sono tolti la vita con un’overdose di farmaci. E’ la sera del 31 luglio a Theran, la polizia bussa a casa di Benham in cerca del suo coinquilino, Kouhyar Goudarzi, attivista per i diritti umani che da tempo si opponeva al regime, e nella rappresaglia prelevano anche lui. Benham finisce in carcere per 8 giorni insieme a sua madre,Kouhyar e la fidanzata Nahal. Durante il soggiorno in prigione, vengono torturati e violentati. Alla fine Benham esce di prigione ma è un uomo distrutto; anche Nahal torna a casa e come prima cosa cerca di riabbracciare il fidanzato che oramai si è chiuso in se stesso e non parla più con nessuno. Il primo settembre…