Search Results for: Pena di morte

Russia, udienza per un imputato morto tre anni fa

Domani, 28 gennaio, si terrà a Mosca l'udienza preliminare nei confronti di Sergei Magnitsky. L'avvocato aveva denunciato apertamente la corruzione ad alti livelli del sistema politico russo. Il procedimento era già stato chiuso, ma una sentenza della Corte Costituzionale del 2011 prevede che nel caso in cui “un sospetto su cui sono in corso indagini o un imputato sotto processo deceda prima della fine del procedimento penale, la famiglia ha il diritto di chiedere che si vada avanti per ottenere la riabilitazione del congiunto”. Sì, avete letto bene. Si parla di imputato deceduto. Sergej Magnitsky è morto nel novembre del 2009. Su di lui, l'accusa di frode fiscale, l'arresto e un grande mistero sulla sua morte. Ufficialmente si è trattato di arresto cardiaco, ma si sospetta sia stato torturato a…
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“Con un joystick ho massacrato donne e bambini a distanza”

Un ex soldato della Us Air Force, il 27enne Brandon Bryant, ha raccontato allo Spiegel gli "orrori" della guerra "virtuale" che, per più di cinque anni, ha condotto a distanza. A distanza, sì. Perché Brandon bombardava in Afghanistan e in Iraq ma era nel New Mexico, chiuso in un container senza finestre e con l'aria condizionata. Un computer, una tastiera e un joystick i suoi strumenti di morte: telecomandava droni. Nella guerra "virtuale, impersonale e asettica" di cui Brandon era partecipe, sono comparsi - per pochi, lunghi istanti - "uomini, donne e anche bambini". Ormai insonne e depresso, Brandon viene messo a riposo per sei mesi: "sindrome post traumatica". Come un soldato al fronte che ha combattuto una guerra "vera". Per poi essere congedato. "Quando Brandon premeva un bottone dal New Mexico qualcuno…
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Quando un articolo salva un bimbo. La storia di Andrea

testo e foto di Stefano Romano SINDROME ITALIA, UNA PIAGA SEMI-SCONOSCIUTA. La Sindrome Italia è la forma depressiva acuta che colpisce le lavoratrici dell’Est Europa, soprattutto moldave e romene, che raggiungono l’Italia per accudire le nostre famiglie e lasciano i propri figli senza poterli vedere per anni. Questa Sindrome è stata diagnosticata la prima volta nel 2005 da due psichiatri di Ivano-Frankivs’k, una piccola città ucraina: Kiselyov e Faifrych, i quali riscontrarono i primi casi di una grave forma depressiva dalle origini sociali in donne che lavoravano all’estero. Non a caso si parlava del 2005, ovvero tre anni dopo la sanatoria del 2002 che portò a regolarizzare molte lavoratrici domestiche. Il nome “Sindrome Italia” deriva proprio dal fatto che il nostro Paese è quello con il numero più alto di…
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Medio Oriente: la salma di Arafat sarà riesumata martedì per analisi

«È una prova dolorosa, ma necessaria. E’ molto doloroso, è uno choc, non è facile né per me né per mia figlia». Si è espressa così Suha, vedova di Yasser Arafat, comunicando la riapertura della bara dello storico leader, ufficialmente morto a causa di un ictus, ma mai realmente provato. La riesumazione delle spoglie avverrà martedì a Ramallah, davanti ai giudici francesi che indagano sulle cause della morte del politico palestinese. La denuncia per omicidio della moglie Suha ha aperto la strada alla riesumazione. «Bisogna conoscere la verità, è necessario per il nostro popolo, per le famiglie dei martiri di Gaza - ha spiegato -. Bisogna farlo per voltare pagina su questo segreto che avvolge la sua morte, se vi è stato un crimine deve venire a galla». Intanto è…
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Il sindaco leghista contro il clandestino innamorato

Ventotto anni e la voglia di dire "sì", di infilare un anello al dito della sua amata e ricominciare. È così che comincia la storia di questo ragazzo marocchino che vive a Terno d'Isola, provincia di Bergamo. Lei, russa ma ormai cittadina italiana, non vedeva l'ora di rispondere “Lo voglio”, una promessa che è per sempre, finché, come recita la formula, “morte non ci separi”. A separarli però, è intervenuto il sindaco, Corrado Centurelli, esponente della Lega Nord e grande sostenitore dell’espulsione dei clandestini. Lo sposo risulta clandestino, visto che a causa di alcune precedenti condanne penali, non ha potuto rinnovare il permesso di soggiorno. Ed ecco allora il primo cittadino infuriarsi e rivolgersi direttamente al Prefetto di Bergamo, proclamando dimissioni immediate salvo poi considerarle “simboliche”, a mo' di denuncia,…
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