Cinquanta adolescenti israeliani hanno scritto una lettera al Primo Ministro Benjamin Netanyahu per dichiarare che si rifiuteranno di arruolarsi perché l'esercito occupa la terra palestinese. "La ragione principale per il nostro rifiuto è data dal fatto che ci opponiamo all'occupazione dei territori palestinesi da parte dell'esercito", hanno scritto i 50 ragazzi nella lettera a Netanyahu, pubblicata su Fb dal gruppo pacifista israeliano Yesh Gvul. I giovani obiettori hanno citato poi le "violazioni di diritti umani" in Cisgiordania, incluse "esecuzioni, costruzioni di colonie, detenzioni amministrative, torture, punizioni collettive e iniqua distribuzione di acqua ed elettricità". "Qualsiasi arruolamento", continua la lettera, "perpetuerebbe l'attuale situazione, quindi non possiamo essere parte di un sistema che fa queste cose". In Israele la coscrizione è obbligatoria (3 anni per gli uomini e due anni per le donne) e chi…
di Nicole Valentini Ci sono varie leggende e andeddoti umoristici legati a un saggio maestro vissuto nel XIII secolo. E se l’esistenza di questo personaggio non è comprovabile, è tuttavia certo che gli aneddoti e le storie di cui egli è protagonista hanno attraversato i secoli e le maggiori capitali d’Oriente per giungere a noi immutate. Questa importante figura satirica è quella del Mullah Nasreddin. Da Pechino a Istanbul, da Kabul a Tehran, da Tirana a Gerusalemme, da Mogadiscio a Messina, il Mullah Nasreddin assume nomi diversi ma mantiene l’essenza degli insegnamenti che di generazione in generazione ripropone. Introdotte per la prima volta in Turchia dal maestro sufi e mistico persiano Jalaluddin Rumi, le storie del “grande Mullah” vengono ancora oggi raccontate immutate in moltissimi Paesi del mondo. Queste…
di Monica Ranieri Non di eroismi, non di parabole moraleggianti o sentimentaliste, sono protagonisti i personaggi che Steve McQueen predilige mettere in scena: umanità nude, abbandonate a se stesse, scarne, essenziali, che esplorano attraverso la loro fisicità il valore della libertà, che inscrivono sulla loro pelle un agognante e sofferto anelito di dignità, resistenza e riscatto precluso dal sistema che li imprigiona. Cornici completamente differenti, irriducibili le une alle altre, in cui però a risaltare è sempre la solitudine dell’uomo di fronte ad un potere coercitivo imposto od autoimposto e la sua sopravvivenza in situazioni estreme. La fisicità che Bobby Sands in “Hunger” costringe alla privazione attraverso il digiuno in carcere, Brandon Sullivan all’eccesso attraverso la dipendenza sessuale in “Shame”, viene ancora una volta eletta a chiave di lettura della…
di Ilaria Bortot Sarit Jacobsohn è una di quelle donne che a quarantanni ne dimostra ancora venti, che ha un passato doloroso alle spalle ma che continua a dipingere quadri pieni di colori perché, come dice lei stessa, “viviamo nel posto più bello” ed è bello ricordarsene anche attraverso l'arte. La nostra chiacchierata Milano-Tennessee parte subito dal suo passato. Inizio con una domanda che mi sembra banale: “Da dove vieni?” e lei risponde: “Sono una cittadina del mondo”. Non poteva essere una risposta più azzeccata. Sarit nasce a Hong Kong e i suoi primi anni di vita li passa a viaggiare in Asia con sua madre. A quattro anni si trasferiscono definitivamente a Tel Aviv. A 18 anni, come ogni cittadino israeliano, viene arruolata nell'IDF. A poco serve fare resistenza.…
di Agnese Castellarin Dopo gli studi in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia e in Gestione dei progetti internazionali a Roma capii che per conoscere a fondo cosa significasse veramente cooperazione, e nello specifico il volontariato, dovevo dedicare un anno della mia esistenza ad un’esperienza sul campo. La sorpresa arrivò a fine novembre 2012, dopo un colloquio con la Caritas di Udine: “Signorina si prepari a partire!”. In un battibaleno, il 19 gennaio 2013 io e Silvia, un’altra ragazza di Udine, atterrammo a Bujumbura. Partii non sapendo molto sul Burundi, sulla sua storia insanguinata da un conflitto etnico, sul suo popolo e sulla sua cultura. Devo dire che questo mi ha giovato, perché ho potuto scoprire piano piano le ricchezze di questo paese piccolo se lo giudichiamo dal punto di…