Un intervento urgente delle Nazioni Unite, per fermare la preoccupante degenerazione della crisi bellica nella striscia di Gaza, in atto in questi giorni. Questa la richiesta di Amnesty International, che in un comunicato spiega le ragioni di tale appello. A seguito della costante violazione dei diritti umani nella striscia di Gaza, da parte dell’Esercito israeliano, l’organizzazione internazionale chiede che vengano inviati al più presto degli osservatori, al fine di indagare su quanto sta accadendo. Dal 14 novembre ormai sono oltre 110 i palestinesi uccisi (tra cui decine di civili) e quattro i morti israeliani. Amnesty denuncia entrambe le parti in causa, sia palestinesi che israeliani, come ha dichiarato Ann Harrison, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International: "È necessaria la presenza immediata, sia a…
Amnesty International chiede agli stati di assicurare che le forze di polizia operino nel rispetto degli standard internazionali sull’uso della forza e delle armi, di prevenire violazioni dei diritti umani e di assicurare indagini rapide e approfondite e procedimenti equi per l’accertamento delle responsabilità, quando emergano denunce di violazioni. In Italia mancano tuttora importanti strumenti per la prevenzione e la punizione degli abusi, quali organismi di monitoraggio sul rispetto dei diritti umani e sui luoghi di detenzione, misure di identificazione degli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico e la previsione del reato di tortura nel codice penale. FIRMA L'APPELLO DI AMNESTY
L'avvocato iraniana per i diritti umani Nasrin Sotoudeh - che recentemente ha vinto insieme a Jafar Panahi il premio Sakharov per i diritti umani e la libertà di pensiero dell'Unione europea - è nel carcere di Evin dal settembre 2010 con l'accusa di propaganda contro lo Stato e cospirazione. Amnesty International teme per le sue condizioni di salute a rischio a causa di uno sciopero della fame che sta portando avanti, dal 16 ottobre, per protestare contro il divieto, in vigore da tre mesi, di incontrare faccia a faccia la figlia di 13 anni e il figlio di cinque anni. Da quando hanno scoperto che aveva usato un fazzoletto per passare all'esterno una memoria difensiva, le autorità iraniane hanno consentito visite solo attraverso una vetrata. Il 22 ottobre è stata ricoverata nella struttura medica…
"Picchiate, prese a calci, raggiunte da pallottole di gomma e colpite dai gas lacrimogeni. E’ successo di tutto a chi manifestava negli scorsi mesi nelle maggiori capitali d’Europa. Eppure, l’uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia non è stato soggetto a indagini né è stato punito quasi fosse un fatto normale". Lo ha dichiarato Amnesty International in un documento presentato ieri a Madrid, nel quale - scrive Monica Ricci Sargentini su Le persone e la dignità - vengono descritti episodi verificatisi in Grecia, Spagna e Romania in cui è stata usata forza eccessiva contro manifestanti e giornalisti, sono stati eseguiti arresti arbitrari e ostacolato l’accesso ai soccorsi medici. "Le forze di polizia sono responsabili della tutela dell’ordine pubblico e del rispetto della legge. Hanno, però, anche la…
Un popolo di 100mila, 106mila persone secondo le ong, che vive nel Kuwait illegalmente, senza cittadinanza. Sono i bidun, una minoranza di origine beduina, figlia di comunità nomadi che attraversavano senza problemi i territori della regione del Golfo persico prima che si costituissero gli stati nazionali. Anche loro hanno tentato di fare la “primavera araba” senza successo, con il risultato di subire una repressione più dura. Recentemente il 2 ottobre, in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza, a centinaia si sono radunati a Taima, in piazza della libertà per dare vita ad una protesta pacifica. La polizia ha reagito con lacrimogeni, pallottole di plastica, arrestando 25 attivisti. Perché questo popolo è perseguitato? Ne parla Amnesty International che da tempo si interessa alla situazione dei bidun. Quando venne proclamatala Legge sulla…