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Cina, Amnesty International: sgomberi, arresti e torture in nome dello sviluppo

Lo sviluppo della Cina passa attraverso gli sgomberi forzati nelle città e nelle campagne adiacenti; tutte le persone che provano ad opporre resistenza vengono vessate, picchiate e a volte torturate per convincerle a cambiar idea. Alcuni finiscono nei centri specializzati per la rieducazione con il lavoro mentre per altri si aprono perfino le porte del carcere. I Progetti per lo sviluppo cinese - La costruzione di strade, industrie o interi complessi residenziali sulle terre sgomberate, è considerato il modo più diretto ed efficiente per raggiungere una “crescita” consistente. Per i progetti però servono i denari e i funzionari locali, cercano di recuperare denaro sequestrando e rivendendo terreni che hanno fatto sgomberare sbrigativamente dalle persone che vi risiedono. Inutile dire che le garanzie previste dal diritto internazionale, come ad esempio la necessità…
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Svizzera, politici xenofobi nei panni dei migranti: è la satira targata Amnesty

“Se rinascesse somalo, pure lui avrebbe votato contro l’inasprimento della legge d’asilo”. Queste le parole dello slogan. Ad accompagnarle, una foto satirica: il volto dipinto di nero di Christoph Blocher, leader conservatore del partito della destra populista svizzera, Unione Democratica di Centro (Udc), ritratto in un deserto, tra i resti di una città distrutta dalle fiamme. Un messaggio inequivocabile, quello della campagna antirazzista promossa dal gruppo elvetico di Amnesty International. L’obiettivo, contestare le nuove restrizioni politiche svizzere in tema di asilo e accoglienza. Il volto dei politici xenofobi è stato rivisitato in chiave “extracomunitaria”, dipinto di nero, somatizzato con tratti stranieri. La campagna contro un corpus di norme che, stando alle denunce di Amnesty, “mette a rischio i diritti umani”, usa come testimonial proprio i “responsabili” di queste nuove derive…
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Amnesty, appello a Monti: rispetti gli impegni presi sui rom

Amnesty International ha lanciato un appello il 4 settembre scorso al Governo italiano affinché mantenga l’impegno preso a porre fine alla segregazione dei Rom promuovendo l’integrazione sociale. Nel febbraio scorso le autorità governative avevano presentato alla Commissione europea il documento sulla strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti, ma da allora nessun atto concreto è stato posto in atto. I Rom sono ancora obbligati a vivere in squallidi campi anche senza acqua ed elettricità. Invece di porre rimedio, le autorità attuano sgomberi forzati, spesso con un preavviso così breve da non dare il tempo alle famiglie di organizzarsi e raccogliere le proprie cose. Ed agli sfollati non viene data neppure un’alternativa, un nuovo posto dove stare. I campi Rom autorizzati spesso sono fuori dai centri abitati e…
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Iran, Amnesty: 12 persone rischiano la pena di morte dopo confessioni in tv

E' sempre più un raccapricciante mistero quello che riguarda le 12 persone apparse lo scorso 6 Agosto sulla tv di Stato iraniana durante il documentario "Club Terror". In questo filmato Mazyar Ebrahimi, che secondo Amnesty International starebbe ora rischiando la pena capitale, al pari degli altri protagonisti, parlerebbe di come sia stato organizzato l'attentato che costò la vita a cinque scienziati nucleari. <<Ci avevano promesso 120mila dollari per ogni scienziato eliminato - spiega Mazyar - e l'addestramento è avvenuto fuori dall'Iran, in Israele>>. Sulla stessa lunghezza d'onda anche un altro protagonista della vicenda, Arash Kheradkish, che racconta: <<C’è una pista per moto a Tel Aviv dove abbiamo ricevuto l’addestramento. Ci hanno insegnato ad attaccare bombe magnetiche sulle auto in movimento e scappare velocemente. Poi ci hanno dato delle bombe a…
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Amnesty boccia il Governo: sui Rom, ha fallito

  Soltanto due settimane fa ci eravamo occupati dello sgombero “di cose e persone” dal campo nomadi romano di Tor de’ Cenci: era stato sospeso dal Tar, in accoglimento dell’istanza cautelare che due famiglie rom avevano presentato in opposizione all’ordinanza di esecuzione firmata dal Sindaco Alemanno. Oggi, quindici giorni dopo quella vittoria in tribunale, il rapporto “Ai margini”, diffuso da Amnesty, testimonia in modo incontrovertibile le dure condizioni di vita dei rom in Italia. Stando alle denunce, i nomadi vivrebbero sotto una pressione costante, nell’impossibilità di accedere ai servizi essenziali, segregati. “Ai margini”, appunto. Amnesty, descrivendo accuratamente il disagio quotidiano degli stranieri, ne ha individuato nel premier Mario Monti la principale fonte: il suo Governo tecnico non avrebbe dimostrato alcuna capacità di gestione e, soprattutto, non si è fatto promotore…
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