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Rivoluzione iraniana e Islam politico

In occasione dell'anniversario della Rivoluzione Islamica, condivido con grande onore una lettera scritta da Ali Pourmarjan, direttore dell'Istituto culturale islamico dell'ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran a Roma. Una lettera che ci aiuta a riflettere su un evento che ha cambiato la storia di un paese (e non solo): la Rivoluzione Islamica del 1979. L’influenza della Rivoluzione Islamica iraniana sulle teorie politiche delle relazioni internazionali, in particolare riguardo alla definizione di “Islam politico” La vittoria della Rivoluzione islamica iraniana nel 1979 è considerata una delle più importanti rivoluzioni politiche internazionali degli ultimi tempi. Gli effetti sulla comunità islamica mondiale, la posizione strategica a livello internazionale dell’Iran e l’importanza del Golfo Persico e del Medio Oriente nello scacchiere mondiale hanno fatto sì che la Rivoluzione islamica fosse un fenomeno, un evento che non ha…
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L’autorità palestinese fra repressione e collaborazione

 di Germano Monti Un attivista palestinese arrestato per aver postato alcuni commenti sulla sua pagina Facebook, un altro per aver promosso scioperi, manifestazioni a Ramallah e Nablus represse a suon di lacrimogeni e botte da orbi… sembrerebbe la cronaca dell’ordinaria quotidianità della violenza degli occupanti israeliani, invece sono gli ultimi episodi della repressione messa in atto dalle forze di polizia dell’Autorità Palestinese nei confronti di propri connazionali, episodi raccontati e documentati da Samantha Comizzoli, battagliera volontaria italiana nella West Bank. Abdullah Abdul Halin è stato arrestato martedì 4 novembre a Nablus dalla polizia palestinese, con l’accusa di aver pubblicato su Facebook frasi critiche nei confronti di Mahmoud Abbas, il presidente dell’Autorità Palestinese, nonché di essere un militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, storica organizzazione di sinistra e…
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Ahmad, usato come scudo umano a Gaza a 16 anni. Da soldati israeliani

Durante l'invasione della città di Khuza'a i militari israeliani hanno catturato un 16enne, torturandolo e obbligandolo a fare da scudo durante i rastrellamenti nei tunnel. L'affidavit rilasciato dal giovane - e ottenuto in esclusiva da +972 - sembra essere il primo caso documentato di civili palestinesi usati dai soldati israeliani come scudi umani durante l'Operazione Margine Protettivo. Ahmad Abu Raida, ora 17enne, stava fuggendo dalle bombe insieme alla sua famiglia quando, il 23 luglio scorso, i soldati israeliani lo hanno rapito. La sua storia è stata raccontata da Samer Badawi sul magazine israelo-palestinese +972 basandosi sulla dichiarazione scritta rilasciata da Ahmad. Durante la prigionia, durata cinque giorni, il ragazzo è stato usato come scudo umano nelle ricerche di tunnel e rampe di lancio missilistiche delle brigate della resistenza palestinese. “Gli ho detto di non saperne nulla",…
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L’Egitto apre il valico di Rafah per i feriti gazawi

È il terzo giorno dell'operazione Protective Edge e degli assidui bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Gli ultimi aggiornamenti documentano almeno 81 morti e più di 550 feriti dall'inizio degli indiscriminati raid aerei israeliani. di Federica Iezzi Khan Younis (Striscia di Gaza) - Tutto ha avuto inizio il 12 giugno con la scomparsa di Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, dalla colonia di Gush Etzion, in Cisgiordania, nei pressi di Hebron. I corpi senza vita dei tre ragazzi furono trovati 18 giorni dopo. Alla notizia, è seguito l'omicidio di Mohammed Abu Khdeir, sedicenne palestinese, spietatamente bruciato, fino alla morte, nel quartiere arabo di Shu'fat a Gerusalemme Est. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha condannato aspramente l'assassinio del ragazzo palestinese. Ma, nonostante la mancanza di prove, non concede il beneficio del…
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La resistenza delle donne, Gaza negli occhi di Shahd Abusalama

Shahd Abusalama è nata nel 1991 nel campo profughi di Jabalia, ma la sua famiglia è originaria del villaggio di Beit Jirja. I nonni hanno subito la pulizia etnica nel 1948; il padre invece, unitosi alla resistenza, ha speso 15 anni della sua vita in una cella. Laureata in Letteratura inglese, Shahd è una brillante blogger, disegnatrice e pittrice. Un concentrato di energia ed eleganza che porta avanti la causa del suo popolo con grande determinazione e sensibilità. Anche per motivi famigliari, quello dei prigionieri in Israele è un tema che senti molto. Ce ne vuoi parlare? Mio padre è solo un esempio. Da quando i sionisti hanno occupato le nostre terre sono stati centinaia di migliaia i cittadini palestinesi rinchiusi - e persino morti - nelle prigioni israeliane. Per…
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