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«Golpe» a Tripoli. Come valutarli?

di Alessandro Pagano Dritto - @paganodritto Per la seconda volta in tre mesi a Tripoli il 12 gennaio si è gridato al «golpe»: addirittura al «golpe» islamista. Vengono in mente scene di Primi Ministri svegliati nel cuore della notte e giunte militari che l'indomani proclamano il proprio potere all'ombra di qualche oscuro e giovane ufficiale con le stellette; scene, queste, di cui la storia africana non è certo avara. Succede così anche in Libia? No, o almeno difficilmente sarà questo il caso. Quando infatti parliamo di «golpe» a Tripoli, dobbiamo capire, in questa Tripoli, con chi abbiamo a che fare e quanto valore dare a queste azioni. Due «golpe» in tre mesi: una storia che continua. I protagonisti dei due «golpe» - ottobre 2016 e gennaio 2017 - sono infatti uguali…
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Libia, Nazioni Unite sotto accusa

di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto)   Tripoli chiude alle Nazioni Unite: l'inviato Bernardino Leon persona non grata. Questo novembre 2014 potrebbe diventare il mese in cui le Nazioni Unite hanno perso la Libia. Parlare di rottura totale sarebbe probabilmente scandalistico e non del tutto vero, ma di certo l'armonia tra la United Nations Supporting Mission in Libya, (Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia, UNSMIL) e le sedi dei due governi libici non è ai suoi massimi storici. Se a Est, a Tobruk, il rapporto non è mai stato messo esplicitamente in discussione, a Ovest, cioè a Tripoli, il rappresentante delle Nazioni Unite Bernardino Leon è stato dichiarato persona non grata sin dai primi del mese. Pare, dalle dichiarazioni rilasciate da esponenti del governo occidentale, che la questione…
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Tripoli e Bengasi: la parola e l’arma

di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto)   Il pezzo che segue si riferisce agli eventi intercorsi in Libia nell'ottobre appena conclusosi ed è aggiornato al 20 del mese. Per problemi tecnici è stato possibile pubblicarlo solo con più di una settimana di ritardo e in alcuni suoi punti richiedebbe quindi di essere aggiornato. Tuttavia l'autore ha scelto di non modificarlo perché rimanesse traccia di come il Paese si presentasse in quella data e perché al lettore non venisse presentata una sintesi eccessiva e necessariamente semplificativa di quello che sta succedendo nei diversi scenari; come sempre, a contare sono anche le sfumature e nel lungo periodo queste sfumature è facile vengano smarrite. All'articolo successivo, quindi, il compito di raccontare di come la situazione si sia nel frattempo  evoluta. Grazie della comprensione.…
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Vademecum per capire la Libia di oggi

  di Alessandro Pagano Dritto - @paganodritto L'articolo che segue è stato scritto nella speranza di indurre il lettore a esaminare da ogni punto di vista l'attuale, complesso, scenario libico e trarne poi, liberamente, le proprie conclusioni anche in vista di un possibile nuovo intervento internazionale. Che, è bene chiarirlo subito, nessuna fonte politica ufficiale ha stabilito - nelle modalità prima ancora che nei tempi - al momento in cui questo pezzo è stato concluso, ma altre fonti hanno paventato e preso in considerazione. A un certo punto il lettore verrà invitato a considerare più nello specifico la narrazione islamista delle cose. Questo è stato fatto non con la subdola idea di suggerire un punto di vista più giusto degli altri, ma perché chi scrive ha pensato che per il lettore…
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L’anima della rivoluzione, grande assente nelle elezioni egiziane

di Maddalena Goi Il 26 e 27 maggio si sono tenute le elezioni elettorali in Egitto che hanno visto la più che scontata vittoria del generale Abdel Fattah alSisi. Tutti sapevano, tutti erano pronti. Non è servito boicottare il voto o astenersi in segno di protesta. La rabbia dei giovani studenti egiziani non ha prevaricato sul potere militare e non è riuscita a impedire una vittoria che non ha avuto bisogno di molti sondaggi pre-elettorali per stilare il candidato vincente. Per dare un peso più equo a queste elezioni basti pensare che l’Egitto è un paese di 80 milioni di abitanti e alSisi ha vinto col 93% delle preferenze, senza dubbio una vittoria schiacciante, ma che lascia qualche perplessità. I voti per alSisi corrispondono infatti a 23.461.513 di votanti, mentre il rivale,…
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