Search Results for: Sudafrica

Nova Lisboa. Razzismo e abitazione in Portogallo

Illustrazione di Francesco Ciampa — EPISODIO 6 Hidden è una serie cofinanziata dai lettori di Frontiere.Scopri come poter contribuire. Il processo di gentrificazione della capitale portoghese dimostra che c'è un nesso tra disegno urbano, problema abitativo e razzismo strutturale nell’area metropolitana di Lisbona. Quello che succede nella capitale lusitana evidenzia una pericolosa continuità con l’eredità coloniale, aggravata dall’emergere di un discorso pubblico e mediatico volto a costruire la popolazione afrodiscendente e rom come un pericolo. Il risultato è il tracciamento di precise linee di divisione ed esclusione all’interno della città. Articolo di Daniele Coltrinari e Luca Onesti, fotografie di Luca Onesti. «Noi possiamo essere della città o stare nella città, e le due cose sono importanti perché una persona si senta cittadina in uno spazio geografico, qualunque esso sia. Ma…
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Il redditizio business dei muri nell’era dell’apartheid globale

Eventi epocali come la caduta del muro di Berlino e la fine del sistema di apartheid in Sudafrica segnarono l’inizio del sogno di un mondo più unito. Eppure, oggi viviamo circondati da muri e barriere — ben 63, secondo un recente studio. C’è chi non esita a dire che stiamo vivendo nell’era di un apartheid globale, in cui confini militarizzati costruiti su ideologie razziste segnano l’esistenza di un mondo santificato ‘al di qua’ e un mondo demonizzato ‘al di là’, dove alle persone vengono negati i diritti più fondamentali. Articolo di Ilaria Cagnacci, foto-copertina di Délmagyarország/Schmidt Andrea. Secondo un recente rapporto del Transnational Institute – a cura di Ainhoa Ruiz Benedicto, Mark Akkerman e Pere Brunet – al 2018 si contavano 63 muri in tutto il mondo, di cui 40 costruiti…
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Vivere con il terrore della polizia. Una testimonianza dalla Nigeria

In questo articolo Chukwuemeka Attilio Obiarinze testimonia la paura che i cittadini nigeriani vivono davanti alla polizia, e in particolare alla SARS (Special Anti-Robbery Squad), un braccio armato speciale molto violento accusato di crimini e torture. Durante il mese di ottobre ha fatto notizia anche in Occidente End SARS, un movimento sociale decentralizzato che ha organizzato una serie di proteste di massa contro la brutalità della polizia in Nigeria. Partendo dalla violenza delle forze armate, Obiarinze indaga sulla sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e quindi verso i propri leader. “It’s a shame for leaders. Because there will be no future for Africa until they respect the dignity of their little children.” Majek Fashek in “I come from the ghetto” Verso metà mattinata arriviamo all’Ufficio Immigrazione a Ikeja, dove mamma…
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Cos’è la Hanukkah (e cosa ci può insegnare ancora oggi)

Un filo comune unisce la rivolta dei Maccabei ai movimenti civili di oggi: la rivendicazione del diritto a vivere la propria identità resistendo alle pressioni del conformismo. di Valerio Evangelista La Festa delle luci che gli ebrei celebrano a cavallo dei mesi kislev e tevet (a dicembre) commemora la consacrazione (in lingua ebraica חנוכה, ḥănukkāh) di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme, avvenuta nel 165 a.C. in seguito alla cacciata dei Seleucidi. Nel II sec. a.C le forze del sovrano Antioco IV Epifane occupavano militarmente la Palestina, riscuotevano tributi dagli abitanti (principalmente di fede ebraica) e intensificarono la politica di ellenizzazione iniziata dall'impero macedone. Il Tempio, in cui venne eretta una statua di Giove, fu in parte utilizzato per delle cerimonie pagane. Le elites ebraiche si ribellarono all'assimilazionismo voluto dall'impero…
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Conflitti di una turista nera americana

Autrice prolifica, poeta, attivista, saggista, docente June Jordan (1936 – 2002) ha dedicato la sua vita all’impegno civile e al tentativo di rendere la poesia ancora una volta importante tra le diverse espressioni culturali. Tra i suoi molteplici contributi, la scoperta e l’ incoraggiamento di nuovi poeti, con la fondazione di varie iniziative come “Poetry for the People”, nel campus dell’università di Berkeley (il pezzo seguente, "Report from the Bahamas, 1982", è tratto da Meridians, vol. 3, no. 2, 2003, pp. 6–16). Sono all’Hotel Sheraton Colonial. Il cameriere, sorridente, un uomo nero di mezza età, con addosso lo smoking è in mostra in una delle foto pubblicitarie dell’allbergo. Quello che mi sorprende di questa immagine è che, mentre l’uomo regge il vassoio carico di coktail multicolori, entrambi i piedi, scarpe e pantaloni…
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