È partita la procedura di emersione per regolarizzare i lavoratori stranieri in nero: fino al 15 ottobre, sarà possibile presentare una mini sanatoria attraverso il versamento di un contributo forfetario di 1000euro e la presentazione della documentazione attestante l’avvenuto pagamento di almeno sei mesi di stipendio regolare, comprensivo di tasse e contributi. Una procedura interamente on line, che consentirà alle centinaia di migliaia di lavoratori irregolari presenti sul territorio italiano di “emergere” nel godimento dei loro diritti assistenziali. Per usufruire della procedura –precisa il Viminale- gli stranieri che svolgono attività lavorativa in nero devono avere un impiego a tempo pieno, ad eccezione di chi svolge mansioni domestiche o a domicilio: in questo caso, anche il lavoratore part-time potrà essere regolarizzato. Ulteriore condizione necessaria per la validità della procedura di emersione…
Il Governo ha stabilito che i nordafricani arrivati in Italia nei primi mesi di marzo dello scorso anno e che hanno ottenuto un permesso umanitario, saranno regolari sul territorio per altri 6 mesi. Grazie a questa proroga anche se verranno fermati dalla polizia perché il loro permesso risulta scaduto non potranno essere espulsi. Il ministero dell’Interno ha informato tutte le Questure attraverso una circolare sugli effetti del decreto firmato dal presidente del Consiglio Mario Monti e apparso in Gazzetta Ufficiale lunedì. La proroga rappresenta un ulteriore allungamento di validità rispetto a quella di sei mesi, decisa lo scorso ottobre. Nella circolare viene specificato che “si ritiene non necessario procedere al rinnovo del titolo di soggiorno, ritenendosi ancora validi, a tutti gli effetti, i permessi di soggiorno a suo tempo rilasciati”.…
"Chi se ne va dalla Francia per motivi fiscali, paghi la differenza o perderà la nazionalità". Lo ha dichiarato in diretta tv Nicolas Sarkozy, ponendo enfasi sull'esigenza di riformare i trattati di Schengen e definendo gli sbarchi di Lampedusa una "vergogna per l'Europa". Il Presidente ha esposto i punti cardine del proprio programma: "protezione dei francesi", del loro potere d'acquisto e del loro futuro. "Il denaro - ha detto Nicolas - non permette né giustifica tutto. Gli esiliati fiscali pagheranno la differenza se vogliono rimanere francesi. Ci sono due categorie, gli espatriati e gli esuli fiscali". Chi non fosse intenzionato a pagare la differenza - ha precisato la portavoce del candidato, Nathalie Kosciusko-Morizet - sarà obbligato a scegliere una nazionalità diversa dalla francese. Per Sarkozy è fondamentale procedere con la…
di Martina Strazzeri Il governo Zapatero ha reintrodotto, per rumeni e bulgari, il permesso di lavoro come requisito per ottenere la residenza in Spagna. Agì nella medesima maniera nel 2007 quando, in seguito all'adesione di Bucarest e Sofia all'Unione Europea, venne adottato un provvedimento che richiedeva l'obbligo di un permesso di lavoro a cittadini romeni e bulgari che chiedevano la residenza in territorio spagnolo. Secondo alcuni si tratterebbe di un cambio di posizione della sinistra, per altri sarebbe invece il risultato di un calcolo politico per ottenere posizioni nei sondaggi. In seguito alla notizia che il governo procederà allo scioglimento delle Camere il 26 settembre, sembrerebbe essere più la seconda soluzione. Per via delle pressioni provenienti dal resto d'Europa, nel 2008 il governo si era trovato costretto a rinunciare alla moratoria…
di Francesco Caselli "In considerazione del massiccio afflusso di immigrati provenienti dal Nord Africa e al fine di non intralciare le attività loro rivolte, l’accesso alle strutture presenti su tutto il territorio nazionale, di cui alla circolare n.1305 del 24 aprile 2007, è consentito, fino a nuova disposizione, esclusivamente alle seguenti organizzazioni: Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim), Croce Rossa Italiana (Cri), Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Save The Children, Caritas, nonché a tutte le Associazioni che hanno in corso con il Ministero dell’Interno progetti in fase di realizzazione nelle strutture di accoglienza, finanziati con fondi nazionali ed europei". Una buona iniziativa ma solo all’apparenza. Se leggiamo attentamente l’elenco delle organizzazioni vediamo che all’appello manca una componente fondamentale: la stampa. L’art. 21…