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L’Egitto apre il valico di Rafah per i feriti gazawi

È il terzo giorno dell'operazione Protective Edge e degli assidui bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Gli ultimi aggiornamenti documentano almeno 81 morti e più di 550 feriti dall'inizio degli indiscriminati raid aerei israeliani. di Federica Iezzi Khan Younis (Striscia di Gaza) - Tutto ha avuto inizio il 12 giugno con la scomparsa di Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, dalla colonia di Gush Etzion, in Cisgiordania, nei pressi di Hebron. I corpi senza vita dei tre ragazzi furono trovati 18 giorni dopo. Alla notizia, è seguito l'omicidio di Mohammed Abu Khdeir, sedicenne palestinese, spietatamente bruciato, fino alla morte, nel quartiere arabo di Shu'fat a Gerusalemme Est. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha condannato aspramente l'assassinio del ragazzo palestinese. Ma, nonostante la mancanza di prove, non concede il beneficio del…
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La resistenza delle donne, Gaza negli occhi di Shahd Abusalama

Shahd Abusalama è nata nel 1991 nel campo profughi di Jabalia, ma la sua famiglia è originaria del villaggio di Beit Jirja. I nonni hanno subito la pulizia etnica nel 1948; il padre invece, unitosi alla resistenza, ha speso 15 anni della sua vita in una cella. Laureata in Letteratura inglese, Shahd è una brillante blogger, disegnatrice e pittrice. Un concentrato di energia ed eleganza che porta avanti la causa del suo popolo con grande determinazione e sensibilità. Anche per motivi famigliari, quello dei prigionieri in Israele è un tema che senti molto. Ce ne vuoi parlare? Mio padre è solo un esempio. Da quando i sionisti hanno occupato le nostre terre sono stati centinaia di migliaia i cittadini palestinesi rinchiusi - e persino morti - nelle prigioni israeliane. Per…
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Cosa resta dell’attivismo a Gaza

Molti degli ‘attivisti’ che sono arrivati a Gaza di recente  sono alla loro prima esperienza di attivismo e molto spesso sono addirittura al loro primo viaggio all’estero. Non sanno cosa voglia dire lavorare in gruppo, né cosa voglia dire rispettare le culture locali. La frase da imparare a memoria per qualsiasi attivista dovrebbe essere: la Palestina è sempre esistita e continuerà ad esistere anche senza di te. Nessuno è indispensabile. di Roberta Verde Pito è un attivista italiano che attualmente vive a Gaza. È stato nei Territori Occupati nel 2012 con l’International Solidarity Movement e fa parte della Rete Italiana ISM (il gruppo italiano di supporto all’International Solidarity Movement). Il suo percorso ricalca quello di molti altri attivisti: l’adesione a progetti di cooperazione internazionale in altri paesi del mondo, nel suo caso il Nicaragua e l’Ecuador, e poi un graduale avvicinamento…
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I 50 ragazzi israeliani contro l’esercito: “Non violeremo i diritti umani”

Cinquanta adolescenti israeliani hanno scritto una lettera al Primo Ministro Benjamin Netanyahu per dichiarare che si rifiuteranno di arruolarsi perché l'esercito occupa la terra palestinese. "La ragione principale per il nostro rifiuto è data dal fatto che ci opponiamo all'occupazione dei territori palestinesi da parte dell'esercito", hanno scritto i 50 ragazzi nella lettera a Netanyahu, pubblicata su Fb dal gruppo pacifista israeliano Yesh Gvul. I giovani obiettori hanno citato poi le "violazioni di diritti umani" in Cisgiordania, incluse "esecuzioni, costruzioni di colonie, detenzioni amministrative, torture, punizioni collettive e iniqua distribuzione di acqua ed elettricità". "Qualsiasi arruolamento", continua la lettera, "perpetuerebbe l'attuale situazione, quindi non possiamo essere parte di un sistema che fa queste cose". In Israele la coscrizione è obbligatoria (3 anni per gli uomini e due anni per le donne) e chi…
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Scarlett Johansson nuovo volto dell’israeliana SodaStream, proteste in tutto il mondo

"Il nuovo volto dell’apartheid". Così Mondoweiss ha definito l'attrice Scarlett Johansson in riferimento alla sua recente partnership con l’azienda israeliana che produce SodaStream, il famoso gasatore per l’acqua di rubinetto. L’accusa del sito internet, di orientamento progressista e antisionista, ha generato grosse reazioni su Twitter e centinaia di commenti all’articolo sull’elettrodomestico che “libera le bollicine, ma tiene imbottigliati i palestinesi”. I famosi gasatori infatti, come spiega la campagna BDS (Boycott, Divestment and Sanction), sono spacciati per prodotti “eco-chic” ma nascondono al loro interno tristi verità. In primo luogo la principale fabbrica di SodaStream è ubicata in un insediamento israeliano nei Territori Occupati, precisamente nel distretto industriale di Mishor Adummim, nella colonia di Ma'aleh Adummim a est di Gerusalemme. Le colonie israeliane in Cisgiordania sono ritenute illegali dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dalla…
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