di Riccardo Bottazzo. Foto da Globalproject.info Li aspettavano su barchini, su piccole barche a vela o sopra la tipiche barche a remi della laguna. E invece gli attivisti del comitato Contro Le Grandi Navi si sono presentati in costume da bagno. Tutti a mollo per protestare contro lo scempio quotidianamente perpetrato da queste specie di giganteschi villaggi turistici galleggianti. Carabinieri, polizia, guardi di finanza e capitaneria di porto avevano mobilitato nel canale della Giudecca tutti i mezzi delle grandi occasioni: lance, motoscafi d’altura, elicotteri e scooter d’acqua. Tutto inutile contro la cinquantina di attivisti che si è tuffata in un’acqua non propriamente limpidissima per impedire col proprio corpo il passaggio delle Grandi Navi. E hanno avuto battaglia vinta. In lontananza, verso la Stazione Marittima, abbiamo visto le navi il cui…
di Riccardo Bottazzo Nel giugno di quest’anno è accaduto qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato. Migliaia e migliaia di brasiliani occupavano le strade di Rio, di San Paolo e di altre città per dire no al calcio. I riflettori delle televisioni di tutto il mondo venute a seguire le partite della Confederation Cup, non potevano ignorare quel mare di gente che alzava al cielo cartelli scritti - per lo più in inglese per farsi leggere da tutti - con scritte come “We don’t need the world cup” e “We need money for hospitals”. Il Brasile, il Brasile di Pelè, di Zico, di Ronaldo e di tantissimi altri campioni del calcio, si ribellava al calcio! Come Gezi Park per la Turchia, il mondiale di calcio è stato per i movimenti brasiliani…
di Riccardo Bottazzo E hanno anche il coraggio di chiamarle “navi”. Veri e propri villaggi turistici galleggianti che col mare non hanno niente a che fare se non quello di muoversi sopra come fosse una autostrada costruite solo per loro. Grandhotel alti come grattacieli “dotati di ogni comfort” - come non mancano mai di specificare i depliant delle agenzie - come piscine, saune, giostre d’acqua, night club, discoteche e ristoranti da una a cinque stelle. Sono queste le Grandi Navi alle quali viene consentito di devastare la laguna inquinando ad ogni passaggio come 14 mila auto, sollevando masse d’acqua che sventrano i delicati fondali lagunari ed impattano sulle rive della città abbattendone le antiche fondamenta. Uno scandalo ambientale, sociale, artistico. Uno scandalo commesso nel nome del profitto delle lobby crocieristiche…
di Riccardo Bottazzo “Lo vedi questo grande spiazzo? Adesso è vuoto ma in quei giorni di inverno era pieno di gente che chiedeva a gran voce ‘lavoro, libertà e dignità’. Avevamo appena saputo Mohamed Bouazizi si era immolato. Lui era un ambulante, un poveraccio, uno di noi. Non voleva fare l’eroe. Non poteva neppure sapere che dal suo gesto sarebbe scaturito quella rivoluzione che qualcuno ha chiamato la “primavera araba”. Mohamed si è ucciso soltanto perché non ce la faceva più a sostenere la vergogna e il peso della corruzione del regime di Ben Alì”. Siamo a Menzel Bouzaiene, un paesotto nel cuore della Tunisia a 70 chilometri da Sidi Bouzid, la città dove il 4 gennaio del 2011 il giovane ambulante passato alla storia si è dato fuoco. Menzel…
Da Porto Alegre a Tunisi. Per la prima volta il Forum Sociale Mondiale varca l’oceano per spostarsi in un Paese di cultura araba. La capitale della Tunisia sarà la sede dell’incontro che si svolgerà da martedì 26 a domenica 30 marzo. Un appuntamento gravido di incognite. Che forum sarà? Riuscirà a ridare energia per una nuova spinta propulsiva a “los dabajos”, movimenti dal basso, per dirla con gli zapatisti, per ricordare a tutti che “un altro mondo è possibile”? Oppure si rivelerà, come è stato per gli ultimi forum, un contenitore vuoto, utile solo ai governi per farci rimbalzare e arginare le voci critiche alla globalizzazione liberista? L’unico modo per rispondere a queste domande è quello di partecipare al forum sociale. Dall’Italia tantissime associazioni, comitati, sindacati di base e movimenti…