clandestinità

Leonard, dall’Uganda ai soprusi del ‘face-to-face’ all’italiana

Leonard, dall’Uganda ai soprusi del ‘face-to-face’ all’italiana

Leonard è un uomo di 44 anni; ha lasciato l’Uganda nel 1994, per raggiungere l’Italia. Da allora ha svolto diversi lavori, incontrando anche persone che hanno approfittato della sua condizione difficile e scontrandosi continuamente con la macchina burocratica italiana. La storia di Leonard non rappresenta di certo un caso isolato, e per Frontiere News vuole concludersi con un appello di solidarietà. Intervista di Eleonora Dutto Leonard perché hai scelto di lasciare il tuo paese e venire a lavorare in Italia? In Uganda ero un vigile urbano, ero giovane ed ambizioso: volevo fare un salto di qualità con un’esperienza all’estero, dove imparare…
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Gli evangelici d’Italia contro il reato di clandestinità

Gli evangelici d’Italia contro il reato di clandestinità

di Alessio Chen Anche gli evangelici scendono in campo per migliorare la situazione legislativa italiani sugli immigrati. L'Alleanza Evangelica Italiana vuole offrire il proprio contributo basandosi su principi di “laicità, accoglienza ed equità verso i migranti”, come si legge in un comunicato. A tal proposito l’AEI promuove i 12 referendum abrogativi presentati dai Radicali come escamotage per superare una pericolosa cultura italiana della delega e della deresponsabilizzazione. Il suo presidente Giacomo Ciccone invita tutte le altre forze sociali, religiose e politiche a prendere un’esplicita posizione in merito ai questi referendum. "L’apposita commissione Migranti dell’Alleanza - si legge nella nota -  è…
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Per il New York Times i nostri Cie sono crudeli, “peggio delle carceri”

Per il New York Times i nostri Cie sono crudeli, “peggio delle carceri”

"Il Centro di Identificazione ed Espulsione, un complesso di detenzione nei sobborghi di Roma dove migranti illegali possono essere trattenuti per mesi prima di essere deportati, non è una prigione. Ma la differenza sembra essere principalmente una questione semantica. Alte recinzioni metalliche separano file di squallidi casermoni che vengono chiusi di notte, quando i cortili di cemento vengono illuminati a giorno. Ci sono telecamere di sicurezza. Alcune guardie indossano tenute antisommossa. I detenuti possono muoversi in aree designate durante il giorno, ma sono costretti a indossare ciabatte o scarpe senza lacci, in modo da non danneggiare se stessi o gli altri.…
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Roma, rivolta al Cie di Ponte Galeria

Roma, rivolta al Cie di Ponte Galeria

Un gruppo di migranti ha attuato una rivolta al Cie di Ponte Galeria a Roma, noto per le pessime condizioni in cui gli "ospiti" sono tenuti, per chiedere una situazione più umana. Alcuni di loro hanno incendiato materassi, altri sono saliti sui tetti. Una poliziotta è stata ferita. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme e la polizia ha riportato la situazione all'ordine. "Il Cie è un luogo sicuramente brutto e non entusiasmante, ma necessario per contrastare l'immigrazione abusiva e illegale degli extracomunitari, mentre i comunitari, i romeni e gli appartenenti all'Ue hanno un altro regolamento", ha commentato Gianni Alemanno a…
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Singh, malato di tumore: senza assistenza perché clandestino

Singh, malato di tumore: senza assistenza perché clandestino

Singh Balginder, ha 32 ed è indiano, della regione del Punjab, sposato con due figli piccoli che vivono in India. Per un periodo ha lavorato nel settore agricolo, nella zona di S.Felice Circeo, in condizione di clandestinità. Circa un anno fa si è ammalato, ricoverato nell’ospedale Goretti di Latina, è stato subito dimesso con la diagnosi di ernia, così lui almeno pensava di aver capito. Una diagnosi errata, infatti Singh poco dopo essere uscito dall’ospedale, perde l’uso delle gambe. L’ernia era in realtà un tumore alla colonna vertebrale. Attualmente è ricoverato presso l’ICOT Latina, una clinica a lunga degenza. Il…
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