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La burocrazia italiana sta mettendo in pericolo una leader d’opposizione condannata in Turchia

La burocrazia italiana sta mettendo in pericolo una leader d’opposizione condannata in Turchia

In Turchia Nuran Yılmaz è stata membro di spicco dell'HDP, il partito d'opposizione guidato da Selahattin Demirtaş. Ha fondato una cooperativa di donne, gestito una rete di protezione per donne vittime di violenza domestica ed è fuggita dai cecchini durante l'assedio di Cizre del 2016. Su di lei c'è una condanna a cinque anni di carcere. Oggi vive in Italia, in attesa del riconoscimento della protezione internazionale. Che tarda ad arrivare. di Joshua Evangelista Ci incontriamo a casa sua, in un palazzo di Pioltello, a est di Milano. Condivide l’appartamento con due connazionali, che ci accolgono con della frutta fresca…
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Il massacro dei curdi di Halabja è un monito all’odio di oggi

Il massacro dei curdi di Halabja è un monito all’odio di oggi

Il 16 marzo 1988, durante la guerra Iran-Iraq, l’esercito iracheno uccise circa 5000 curdi di Halabja attraverso armi chimiche. Una rappresaglia contro la popolazione curda che non aveva frapposto sufficiente resistenza al nemico iraniano. Ad oggi l’attacco contro i curdi di Halabja è il più grande massacro condotto attraverso armi chimiche nella storia dell’uomo. Un museo e un’associazione di cittadini di Halabja ci spiegano che la memoria di ieri può essere antidoto all’odio di oggi. di Martino Pedrazzini “Ci sono colline verdissime e panorami che ricordano l’Irlanda!” E ancora: “Le montagne sono innevate e sembra di stare tra le Alpi!” Così…
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La Turchia non è un paese per giornalisti

La Turchia non è un paese per giornalisti

Sono ormai anni che in Turchia il regime di Recep Tayyip Erdogan mette a dura prova la libertà d'espressione e di stampa. L'invasione militare turca e l'attacco mirato nei confronti delle popolazioni curde nel nord della Siria ha riacceso i riflettori non solo sulla questione curdo-turca, ma anche sulle condizioni in cui versano gli oppositori politici del governo di Ankara. Le proteste di Gezi Park del 2013 prima, e il fallito colpo di stato del 2016 poi, hanno mostrato il vero volto di Recep Tayyip Erdogan. La repressione del dissenso ha suscitato un'indignazione globale. Dopo i politici dell'opposizione arrestati, dopo…
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Una diga per mettere fine al Kurdistan

Una diga per mettere fine al Kurdistan

Un piano da 32 miliardi di dollari per modificare il corso dei bacini di Tigri ed Eufrate e riprendere i sogni industriali di Ataturk. Ma il progetto di Erdogan rischia di spazzare via per sempre il patrimonio culturale e ambientale del Kurdistan settentrionale di Riccardo Bottazzo i chiama Güneydoğu Anadolu Projesi (Gup), traducibile con “Progetto per l’Anatolia Sud Occidentale”, e viene spacciato come un piano di proporzioni bibliche da 32 miliardi di dollari per trasformare gli alti bacini dei fiumi Tigri ed Eufrate con la realizzazione di 22 dighe e 19 centrali idroelettriche. Pensato da Kemal Ataturk, il fondatore dell’attuale…
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Noi, cristiani perseguitati dell’Iraq

Noi, cristiani perseguitati dell’Iraq

Il documentario di Emanuela Del Re racconta la storia della comunità cristiana irachena prima e dopo gli effetti della presenza dell'ISIS, dando voce a uomini, donne e bambini a cui il Califfato ha dichiarato guerra. di Nicolamaria Coppola egli ultimi 15 mesi, circa 125 mila cristiani delle aree adiacenti a Mosul e della piana di Ninive sono stati costretti ad abbandonare le loro case solo perché hanno scelto di rimanere cristiani rifiutando le condizioni imposte dai miliziani dello Stato Islamico. L’ISIS, in nome di un falso Dio, pretende di purificare la terra dell’Islam da tutti coloro che sono takfir (apostati,…
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