diritto

“Nessuna traduzione in arabo nei processi”, legali palestinesi contro l’Idf

“Nessuna traduzione in arabo nei processi”, legali palestinesi contro l’Idf

L'esercito israeliano ribadisce ancora una volta che "non c'è alcun bisogno o dovere di tradurre documenti giuridici, quali sentenze o trascrizioni giudiziarie, in arabo", ma che tuttavia potrebbe rivedere la questione. Il problema delle mancate traduzioni è stato sollevato ancora una volta da parte di quattro legali palestinesi (Haled Ala'arj, Mahmoud Rashid Alhalabi, Ihab Aljalid e Tawhid Shaaban) che - con una petizione alla Corte di Giustizia israeliana - hanno sostenuto che il fatto che i documenti sono esclusivamente in ebraico minano il diritto al giusto processo. Nei primi 25 anni di occupazione militare della Cisgiordania e di Gaza tutti i rinvii…
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Favorire clandestinità, carcere non più obbligatorio

Favorire clandestinità, carcere non più obbligatorio

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 331 depositata il 16 dicembre 2011, ha dichiarato rimosso il reato di favoreggiamento nell’immigrazione clandestina dall’elenco dei reati per i quali la misura cautelare obbligatoria da adottare è, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, la custodia cautelare in carcere; bisognerebbe lasciare ai giudici la possibilità di valutare anche altri tipi di misure cautelari, come gli arresti domiciliari o l’obbligo di dimora. La pronuncia infatti ha ritenuto illegittimo l’art. 12, comma 4bis, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), come…
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