fotografia

Io non odio

Io non odio

Zijo Ribić è miracolosamente sopravvissuto alla strage della sua famiglia e di tutti gli abitanti di Skocić, piccolo villaggio della Bosnia orientale, avvenuta nel luglio 1992. È il primo rom che ha portato in tribunale la questione del genocidio subito dal suo popolo durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. La storia di Zijo è il soggetto della mostra fotografica Io non odio/Ja ne mrzim, di Andrea Rizza Goldstein e a cura di Ziyah Gafić (editing e post-produzione). Il reportage è un long-term project, che attraverso trenta immagini in bianco e nero, scattate tra il 2013 e il 2016, racconta la storia di Zijo. «La sua…
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Photòpia, festival della fotografia di paesaggio

Photòpia, festival della fotografia di paesaggio

È un gioco di parole, LandSpaces, a fare da traccia alla prima edizione del festival Photòpia, nato dall’esperienza “ReggioFotoGrafia” nel 2009 e “La Misura del Paesaggio” nel 2013, con l'idea di porsi come piattaforma di condivisione dei possibili linguaggi che caratterizzano la fotografia documentaria. Dieci giorni, tra l'8 e il 17 aprile nella suggestiva location del Parco Ecolandia di Arghillà (Reggio Calabria), ricchi di attività, dalle mostre ai seminari, dai workshop alle letture portfolio, per parlare di luoghi e spazi, stimolare ed imporre riflessioni ampie sul paesaggio, con l'idea di un fotografia non intesa come mero esercizio di stile, bensì…
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Canale di Sicilia, crocevia per la libertà

Canale di Sicilia, crocevia per la libertà

E' il 2014, nei porti calabresi di Corigliano, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia Marina avvengono i primi trasbordi dei migranti miracolosamente tratti in salvo dai soccorritori nel Canale di Sicilia. Ewa Gluszak Castagna, una fotografa polacca originaria di Starograd Gdansky decide concentrare il suo lavoro artistico su di loro dopo che dalla finestra della sua casa a Pizzo Calabro un sbarco di profughi, salvati dalla Marina militare italiana. Il suo primo progetto è una collaborazione fotografica con l'artista danese Nikolaj Bendix Skyum Larsen, che si trova a Pizzo per un'istallazione di 48 sculture rappresentanti i corpi senza vita delle vittime di un…
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Siamo nelle mani dei nostri anziani

Siamo nelle mani dei nostri anziani

    Sharon Eva Grainger è una fotografa, e insieme alla project writer Pamela Pakker-Kozicki forma il duo Dos Polacas, dal soprannome ricevuto nel 1997 in Messico durante il loro primo lavoro. Dopo quasi vent'anni le Dos Polacas continuano a produrre progetti eccezionali; ora stanno lavorando su un libro per celebrare, con ritratti e interviste, la cultura che ruota attorno agli anziani indigeni.  Per parafrasare le parole di una donna aborigena australiana, non hanno iniziato questo progetto "per salvare le persone delle tribù". Altrimenti, dice Sharon, "sarebbe stata una perdita di tempo sia per gli anziani delle tribù che per i nostri sostenitori".  Ciò che le…
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Come ombre sospese

Come ombre sospese

Che cosa significa essere un richiedente asilo nel Regno Unito? Questo è stato il punto di partenza della ricerca di Sam Ivin, giovane fotografo inglese, che è iniziata in un centro di prima accoglienza a Cardiff, in Galles, ed è poi continuata in tutta l’Inghilterra. Il risultato è un libro di ritratti, in cui gli occhi sono stati raschiati via: una volta arrivati nel Regno Unito, questi migranti si trovano a vivere in una sorta di limbo, dovendo attendere notizie della loro richiesta di asilo per mesi o addirittura anni. Diventano dei lingering ghosts, delle ombre sospese. Graffiar via fisicamente…
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