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L’estrema destra tedesca imbavaglia i giornalisti con aggressioni e minacce

L’estrema destra tedesca imbavaglia i giornalisti con aggressioni e minacce

Momento nero per l'informazione in Germania: sempre più reporter subiscono minacce e aggressioni. All'origine, il successo senza precedenti dei nazionalisti aggregati a PEGIDA di Simone Zoppellaro Insulti e minacce, persecuzioni ed intimidazioni. In Germania, nell’ultimo anno i giornalisti sono presi di mira con una frequenza e una violenza fino ad oggi inimmaginabili. Ma c’è di peggio. In una trentina di casi, dalle parole si è passati ai fatti, con vere e proprie aggressioni. Altre volte le violenze hanno raggiunto anche la sfera privata dei giornalisti, come è capitato ad esempio ad Helmut Schümann del Tagesspiegel, colpito alle spalle da uno…
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La Germania accogliente e antirazzista che non piace ai media italiani

La Germania accogliente e antirazzista che non piace ai media italiani

Mentre la stampa nostrana si concentrava sulla protesta xenofoba di Colonia, a Stoccarda più del triplo delle persone manifestava contro il razzismo. Emblema di un paese che sa dire no alla violenza sulle donne senza ricorrere all’odio contro gli stranieri di Simone Zoppellaro Dopo Colonia, i media ci stanno raccontando un paese che non esiste: la Germania è, e resta, molto più sicura e aperta agli stranieri dell’Italia. Niente bande di predoni o di tribù per le strade, poche teste rasate, nessuno è in preda alla paura. La fantomatica ascesa dell’estrema destra qui non si vede ed è difficile immaginare…
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Russia ieri e oggi: quando i prigionieri di guerra diventano persone

Russia ieri e oggi: quando i prigionieri di guerra diventano persone

Mosca, 1944. I russi hanno appena vinto la seconda guerra mondiale con un bilancio di oltre 20 milioni di connazionali morti. Il poeta Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, allora bambino, in questo brano tratto dalla sua "Autobiografia preoce" racconta il corteo dei prigionieri di guerra tedeschi lungo i viali della capitale sovietica, circondati dagli sguardi e le urla d'odio delle donne a cui i nazisti avevano portato via parenti e dignità. Una pratica, quella del pubblico ludibrio dei nemici, drammaticamente contemporanea. Qui però succede qualcosa. Ad un certo punto i nemici diventano "uomini". Nel 1944 tornammo a Mosca, mia madre ed io, e fu la…
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Faccia da turco

Faccia da turco

  Nel 1983 un giornalista tedesco di punta decide, dopo un'esitazione durata dieci anni, di valicare la frontiera che divide, in Germania, i cittadini tedeschi dagli immigrati turchi. Si "traveste da immigrato": inizia a farsi chiamare Ali, si mette lenti a contatto scure e si tinge di nero i capelli. Quindi mette un annuncio sul giornale nel quale si dichiara disposto a fare qualsiasi tipo di lavoro. Comincia così, con questa croce sulle spalle, la risalita del calvario dell'immigrazione. In questo passaggio del suo libro "Faccia da turco",  racconta una parte del percorso della sua personale Odissea.  L'inchiesta di Gunter è un documento unico sulle condizioni dei milioni…
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Germania campione, vincono i figli degli immigrati

Germania campione, vincono i figli degli immigrati

  Estádio Beira-Rio di Porto Alegre, ottavi di finale dei mondiali Fifa. L'Algeria sta giocando la partita della vita contro una Germania contratta. Al 70', sullo 0-0, entra Sami Khedira, papà immigrato tunisino, mamma tedesca. Grazie alle sue giocate e all'intelligenza tattica che riesce a impartire alla squadra, la Germania trova le energie per battere gli avversari, ai tempi supplementari. Khedira è uno dei simboli di questa Germania di seconda-terza generazione, figlia (o nipote) di immigrati est-europei, arabi, turchi e africani che con il loro sudore e le loro lotte hanno contribuito a disegnarla per come è adesso. La vittoria…
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