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Tunisia, Amina lascia le Femen: “Islamofobe, chi vi finanzia? Israele?”

Tunisia, Amina lascia le Femen: “Islamofobe, chi vi finanzia? Israele?”

"Non voglio che il mio nome sia associato a un'organizzazione islamofoba. E chi è a finanziare le Femen? Se fosse Israele? Voglio saperlo". ISLAMOFOBIA - In un'intervista rilasciata all Huffington Post Maghreb, la Femen tunisina Amina Sboui (conosciuta anche come Amina Tyler) annuncia il suo addio al noto gruppo femminista. Dopo due mesi e mezzo di detenzione, contraddicendo quanto dichiarato appena uscita dal carcere, la diciottenne  Amina abbandona le Femen. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? "Non mi è piaciuta l'azione in cui le ragazze strillavano 'Amina Akbar, Femen Akbar' (prendendo in giro una preghiera islamica) davanti all'ambasciata di…
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Cisgiordania, truppe d’occupazione razziano il villaggio di Beita

Cisgiordania, truppe d’occupazione razziano il villaggio di Beita

Siamo a Beita, un villaggio palestinese vicino a Nablus. Il 16 agosto 2013, alle 10 del mattino, le forze di occupazione israeliane lo invadono, bloccandone ogni via di uscita fino alle 19. Con l'uso di proiettili d'acciaio rivestiti di gomma e lacrimogeni, le truppe hanno obbligato gli abitanti ad evacuare il Paese per poter razziare all'interno delle loro abitazioni. Un ragazzino di quattordici anni è stato gravemente ferito ad una gamba, ma gli è stato impedito il trasporto in ospedale. Soccorso dal medico del villaggio, per altro senza mezzi a disposizione, sta rischiando l'amputazione dell'arto. Al suo arrivo in ospedale, in…
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Palestinese morso da serpente, i soldati lo deridono e non fanno passare l’ambulanza

Palestinese morso da serpente, i soldati lo deridono e non fanno passare l’ambulanza

Muhammad è un ragazzino palestinese. Si trovava al checkpoint di al-Hamra - a est di Nablus - quando è stato morso da un serpente, perdendo i sensi. Il padre, Tareq Abu Aoun, ha chiesto ai soldati il permesso di lasciarlo passare e di chiamare un'ambulanza. I militari, sostenendo che stessero ostacolando il passaggio, si sono rifiutati di farli andare oltre e li hanno scacciati dalla fila. Lo ha riportato l'agenzia palestinese Ma'an News. Un'ambulanza della Mezzaluna Rossa Palestinese, dopo ben un'ora e mezza di attesa, è riuscita a raggiungere l'area e a trasportare il ragazzino all'ospedale di Rafida. Tra le sonore…
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Piano Prawer, Israele verso l’espulsione di 40mila beduini arabi del Negev

Piano Prawer, Israele verso l’espulsione di 40mila beduini arabi del Negev

Con 43 voti a favore e 40 contro, il 24 giugno il Knesset israeliano ha dato il primo via libera al cosiddetto Prawer Plan, un piano discriminatorio che prevede la confisca dei territori arabi beduini nel Negev (Naqab), il trasferimento coatto di 40.000 beduini del deserto e la demolizione di 36 villaggi in cambio di risarcimenti (leggi il testo completo). Si tratta di una vera e propria deportazione della comunità beduina verso moderne baraccopoli, agglomerati urbani che porterebbero certamente alla fine del tradizionale stile di vita beduino. I risarcimenti previsti dal governo sono irrisorie somme di denaro che non solo…
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Masal Pas Bagdadi, quando una bambina in fuga dalla guerra dà voce agli altri bimbi

Masal Pas Bagdadi, quando una bambina in fuga dalla guerra dà voce agli altri bimbi

In occasione dell’Adriatico Mediterraneo Festival, che si terrà ad Ancona dal 24 al 31 agosto, abbiamo intervistato una delle autrici che saranno ospiti quest’anno: la scrittrice e psicoterapeuta siriana Masal Pas Bagdadi, autrice di A piedi nudi nel Kibbutz e Mamma Miriam. Masal nasce a Damasco, in Siria, nel 1938, a soli cinque anni fugge con la sorella in Palestina, dove vivrà in un kibbutz per alcuni anni. In seguito l’amore la porterà in Italia, un paese a lei sconosciuto e che la conquisterà. Le esperienze, positive e negative, vissute nella sua vita hanno portato Masal a intraprendere un percorso…
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