multiculturalismo

Non solo xenofobia: a Roma c’è un posto dove i rifugiati si sentono a casa

Non solo xenofobia: a Roma c’è un posto dove i rifugiati si sentono a casa

La periferia est della Capitale è conosciuta per il disagio sociale e il numero crescente di atti di razzismo e violenze verso i migranti. Eppure sulla Casilina c’è un centro, o meglio una casa, dove insieme migranti e residenti locali hanno riscritto le regole della convivenza [foto copertina: Scultura Fasasi]. A Roma, in via Casilina 634, esiste un luogo di accoglienza, integrazione e promozione interculturale che opera attivamente sul territorio da cinque anni. Ma soprattutto una casa dove i rifugiati hanno la grande opportunità di frequentare corsi di formazione, imparare italiano e inglese e trovare accoglienza. Lo scorso ottobre sono…
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Inclusione attraverso l’esclusione

Inclusione attraverso l’esclusione

L’antropologo statunitense Nicholas De Genova affronta il controverso tema dell’inclusione, alla luce di un concetto non molto in uso in Europa, ma estremamente efficace per spiegare, come fa De Genova, le dinamiche socio-politiche che contrappongono “cittadini” e “altri”, primo e terzo mondo, o, per dirla con le parole di Balibar, “due umanità”. Si tratta del concetto di “nativismo”, che negli Stati Uniti indica fin dall’inizio del Novecento i movimenti contro gli immigrati animati da discendenti dei coloni anglosassoni. È a partire da qui che De Genova spiega, con grande senso dell’attualità, termini di uso comune, quali razzismo e nazionalismo, inclusione ed…
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Perché non siamo in guerra

Perché non siamo in guerra

di Stefano Rota L'estremista guerrafondaio Giuliano Ferrara ha urlato qualche sera fa dai microfoni di Santoro che "siamo in una guerra santa e chi non lo capisce è un coglione". Ecco, io appartengo a quei coglioni che non si sentono in guerra, né santa, né civile, né nazionale, né internazionale, pur condannando senza alcuna riserva e inorridendo di fronte alle azioni dei giorni scorsi, a Parigi, come a Kobane. Le ragioni sono diverse, ma, a mio modo di vedere, intrecciate tra loro. Provo ad analizzarle con un minimo di ordine. In primo luogo, esistono due scenari: uno tutto europeo e…
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Canta di fronte a uomini, rabbini sospendono giovane star di “X-Factor”

Canta di fronte a uomini, rabbini sospendono giovane star di “X-Factor”

Non sono bastati un vestito che le garantisse la copertura delle ginocchia e dei gomiti, l’osservanza delle regole imposte dalla famiglia e dal nucleo sociale del villaggio moshav Nir Galim, in cui vive, a evitarle una sospensione di due settimane dalla scuola. I rabbini che la dirigono hanno optato per il castigo. Lei è Ofir Ben-Shetreet, una ragazza di 17 anni che vive a sud di Israele, in uno dei tanti villaggi arroccati sulla costa. Il suo sogno nel cassetto, diventare una famosa cantante, l’ha spinta a esibirsi dinanzi a milioni di connazionali, davanti alle telecamere del concorso televisivo “The…
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Cresce il numero degli stranieri nell’Inghilterra multietnica

Cresce il numero degli stranieri nell’Inghilterra multietnica

Il volto dell'Inghilterra si fa meno "british". Sarà a causa dell'effetto boomerang del suo passato colonialista, del libero mercato che punta sulla manodopera straniera o forse dell'approccio multiculturalista che la contraddistingue, di fatto i bianchi di origine britannica sono passati ad essere una minoranza proprio nella capitale riducendosi in meno di un decennio dal 58% al 45% della popolazione. Un tempo destinazione favorita degli immigrati irlandesi in cerca di migliori condizioni economiche, oggi l'Inghilterra è principalmente meta di polacchi, indiani e pakistani con una presenza di cittadini stranieri arrivata a ben 7 milioni e mezzo sui 56,1 milioni complessivi di…
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