poesia

Un poeta nelle carceri di Assad

Un poeta nelle carceri di Assad

di Joshua Evangelista* Dalla "festa di benvenuto", la haflet al-istiqbal, inizia una lenta agonia che molto spesso porta alla morte. Il rapporto di Amnesty International racconta come si vive, e si muore, nelle carceri di Assad. Da decenni il regime siriano usa la tortura per stroncare gli oppositori, o presunti tali. Come è successo al poeta Faraj Bayrakdar, che ha passato quasi 14 anni dietro le sbarre, dal 1987 al 2000. «Tra un anno o due, dieci o venti la libertà si metterà la minigonna e mi accoglierà», scriveva in cella sul cartoncino delle sigarette, sperando di non essere visto…
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Amore e identità in Fadwa Tuqan

Amore e identità in Fadwa Tuqan

Le sue poesie politiche sono lame taglienti, infiammate dalla rabbia, un grido che diventa collettivo e rappresentativo di un intero popolo di Francesca Trognoni* Hanno tracciato la rotta verso la vita l’hanno intarsiata di corallo, di agata e di giovane forza hanno innalzato i loro cuori sui palmi di carbone, di brace e di pietra E con questi hanno lapidato la bestia del cammino Questo è il tempo di essere forti, sii forte La loro voce è rimbombata alle orecchie del mondo e il suo eco si è dispiegato fino ai confini del mondo Questo è il tempo di essere…
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The Border Crossed Us: seguire il sentiero delle ossa

The Border Crossed Us: seguire il sentiero delle ossa

di Luis J. Rodriguez Ricordo che una volta, quindici anni fa, appena tornato a Los Angeles da Chicago, camminavo lungo una strada della San Fernando Valley quando da un piccolo Ford pick-up che mi sfrecciava accanto mi arrivò la sparatoria di parole dal tipo che sedeva dal lato del passeggero, “Hey! messicano… tornatene da dove sei venuto!” Questi li chiamo ‘insulti razzisti sparati a caso dalla macchina che ti sfreccia accanto’. Me ne sono beccati parecchi nel corso degli anni, a prescindere dal fatto che io sia nato in Texas e che discenda anche dalla tribù Tarahumara, dello stato di Chihuahua…
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Okwuchi Uzosike, quando la poesia interseca igbo, inglese e italiano

Okwuchi Uzosike, quando la poesia interseca igbo, inglese e italiano

Intervista di Pina Piccolo per La Macchina Sognante* Okwuchi Uzosike, un poeta diviso tra la scrittura in inglese e in italiano, con qualche puntatina sull’igbo, diviso tra Nigeria e Italia, paese in cui sei arrivato durante l’adolescenza. Raccontaci un po’ la tua storia di migrazione tra le tue lingue. Tra le tue due o tre ce n’è una che potresti definire la tua lingua dell’anima? Perché? Sono arrivato in Italia a 14 anni, dotato di due lingue, l’igbo e l’inglese che è la lingua ufficiale della Nigeria. Arrivando in Italia trovai una realtà totalmente diversa da quella a cui ero…
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Nella patria della poesia estemporanea

Nella patria della poesia estemporanea

 di Stefano Pacini C'era una volta, e c'è ancora, una terra selvaggia non ancora doma dove risuonano i canti di poeti pastori, che si sfidano tra loro su un tema a contrasto, usando l'ottava rima e le sue regole. L'ottava è una strofa composta da otto endecasillabi rimati che seguono lo schema ABABABCC quindi i primi sei endecasillabi sono a rima alternata, e gli ultimi due a rima baciata ma diversi dai versi precedenti e uguali a quella del primo verso dell'ottava successiva. Il tutto fatto al momento, seguendo il tema, andando avanti per molto tempo se il contrasto è…
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