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Giornata mondiale del rifugiato, per il diritto alla fuga e alla vita

Giornata mondiale del rifugiato, per il diritto alla fuga e alla vita

Il diritto di sfuggire alla morte, alla violenza, alla persecuzione o al fatto di essere discriminati per ciò che si è dalla nascita, per le proprie convinzioni religiose, culturali o politiche, o per l’appartenenza a un gruppo, a una confessione o a un’etnia, è un valore universale, assunto solennemente dalle Nazioni Unite più di sessant'anni fa. Il 20 giugno celebriamo la Giornata Mondiale del Rifugiato con le associazioni, i gruppi e le realtà che lavorano e operano sull'accoglienza. Laboratori, mostre, esposizione, performance, testimonianza e concerto finale di Dobet Gnahoré. Dalle 18.00 alla Città dell'Altra Economia di Roma. L’iniziativa è promossa dalla Città…
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Affondare per il bene dell’Europa

Affondare per il bene dell’Europa

di Stefano Rota - Transglobal Gli interventi umanitari possono costituire la risposta a un problema che si basa su un assetto geopolitico globale fondato sulla differenza tra chi ha più o meno "diritto ad avere diritti"? Sulla produzione sistematica di crisi belliche, politiche, produttive, ecologiche, climatiche? Sull'espropriazione della vita di milioni di individui, attraverso l'impoverimento dei sistemi agricoli tradizionali, il land grabbing, la distruzione degli ambienti ecosistemici in tutto il Sud del pianeta? La risposta è no, non possono dare una risposta, anche se in questo momento sono più che indispensabili. Facilitare l'accesso in Europa attraverso pratiche politiche, molto prima che…
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“Sceglierei te, di nuovo”

“Sceglierei te, di nuovo”

L'amore ottantenne di due rifugiati siriani in Turchia Quando ad Ayman è stato chiesto quale fosse la cosa più importante che lui avesse portato con sé dalla Siria, lui ha risposto, riferendosi alla moglie Yasmine: "Lei è la donna migliore che abbia mai incontrato durante la mia vita. Se dovessi tornare indietro di 55 anni, sceglierei te". La foto è stata scattata da B.Sokol per l'UNHCR nel campo profughi di Nizip, in Turchia. L'anziana coppia abitava in una zona rurale nei pressi di Aleppo. Il loro vicino, un pastore di 70 anni, è stato ucciso insieme a suo figlio. "Non…
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La lettera aperta dei 35 rifugiati sgombrati dal centro di Tor Sapienza

La lettera aperta dei 35 rifugiati sgombrati dal centro di Tor Sapienza

Tutti parlano di noi, ma nessuno veramente ci conosce. Siamo trentacinque persone provenienti da diversi Paesi : Pakistan, Mali, Etiopia, Eritrea, Afghanistan, Mauritania, ecc... Non siamo tutti uguali, ognuno ha la sua storia; ci sono padri di famiglia, giovani ragazzi, laureati, artigiani, insegnanti, ecc. ma tutti noi siamo arrivati in Italia per salvare le nostre vite. Abbiamo conosciuto la guerra, la prigione, il conflitto in Libia, i talebani in Afghanistan e in Pakistan. Abbiamo viaggiato, tanto, con ogni mezzo di fortuna, a volte con le nostre stesse gambe; abbiamo lasciato le nostre famiglie, i nostri figli, le nostre mogli, i…
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Bugia n.3: “I governi arabi sono – sempre e comunque – con i palestinesi”

Bugia n.3: “I governi arabi sono – sempre e comunque – con i palestinesi”

È ora che cada anche questo mito. In molti paesi arabi i palestinesi (arrivati come rifugiati dopo la Nakba) non possono diventare cittadini - coerentemente con la risoluzione 1547/1959 della Lega Araba, per "preservare l'identità palestinese" - e neanche i bambini nati da genitori palestinesi  possono avere la cittadinanza, violando l'art.7 della Convenzione dei diritti del fanciullo. Se da un lato Israele nega ai profughi palestinesi il diritto al ritorno (garantito dalla risoluzione 194/1948 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite), dall'altro molti paesi arabi hanno adottato una politica di intransigenza nei confronti della questione. Lasciando i palestinesi in condizioni spesso disumane e in…
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