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Maria Bashir e il suo Afghanistan, superare minacce di morte per difendere le donne

di Ilaria Bortot Giudice, procuratrice, donna, afghana, potente. Madre, moglie e lavoratrice. Nominata dal Time nel 2011 tra le 100 donne più influenti del mondo, insignita dal governo degli Stati Uniti con il The International Women of Courage Award, il suo obiettivo principale da quando è diventata procuratore di Herat, nel 2009, è quello di proteggere le donne e garantire la fine della loro oppressione. Oggi, con mio grande onore, intervisto Maria Bashir. Seduti fuori dal suo ufficio, noto subito che la sua segretaria è una donna. Indossa un chador con i colori della bandiera dell'Afghanistan: verde, nero e rosso.…
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L’appello di 270 poeti ai leader mondiali: “Fermiamo il genocidio degli hazara”

L’appello di 270 poeti ai leader mondiali: “Fermiamo il genocidio degli hazara”

La distruzione delle statue dei Buddha di Bamiyan nel 2001 in Afghanistan è uno degli atti più scellerati avvenuti in questo nuovo millennio. Ed è il simbolo più eclatante del cieco e folle tentativo di cancellare in quel Paese ogni forma di cultura “altra”. Molto meno conosciuto in Occidente è il genocidio e la pulizia etnica in atto in quelle terre, ma anche nel vicino Pakistan, nei confronti dei popoli di origine hazara che in Afghanistan costituiscono circa il 20% della popolazione. Per far conoscere questa realtà, 270 poeti da 88 Paesi nel mondo hanno deciso di lanciare un grido…
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Couchsurfing tra i talebani per arrivare in Cina, l’incredibile storia di Nenad

Couchsurfing tra i talebani per arrivare in Cina, l’incredibile storia di Nenad

Questa è la storia di un 'navigatore dei divani', un “couchsurfer” come ama definirsi. Si chiama Nenad Stojanovic, ha 29 anni, ed in cinque mesi ha percorso 25.000 km, facendo l’autostop, dalla Serbia, dove vive, fino in Cina. Tra un “divano” e l’altro (ne ha navigati 253 in tre continenti) si è fatto arrestare ben due volte. Dopo aver saputo casualmente del viaggio intrapreso, consultando il sito couchsurfing.org,  Liam Litchfield, per Matador Network,  ha voluto intervistare Nenad Stojanovic a Pechino, l’ultima tappa del suo lungo viaggio. Si sono incontrati in un bar, ed il giovane, che il giornalista inquadra come “la versione…
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Afghanistan: uno stupro che non andava raccontato, scrittore minacciato di morte

Afghanistan: uno stupro che non andava raccontato, scrittore minacciato di morte

L’Afghanistan è considerato uno dei paesi peggiori per i giornalisti nel mondo. Da quando il regime dei talebani è collassato, circa 25 giornalisti sono stati uccisi e decine feriti. I giornalisti dicono che solo nel 2012, ci sono stati 77 casi di violenza contro giornalisti: 48 casi sono stati commessi da ufficiali del governo, 8 casi sono stati commessi dai talebani e 4 casi dalle truppe straniere. di Nasim Fekrat - traduzione di Basir Ahang Gli scrittori e i giornalisti fronteggiano in Afghanistan una situazione sempre peggiore. Alcuni temono che i successi ottenuti nel campo della libertà di parola scompariranno con…
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Pakistan, Amnesty: “Nelle aree tribali non c’è legalità, negati diritti umani”

Pakistan, Amnesty: “Nelle aree tribali non c’è legalità, negati diritti umani”

UN DESERTO LEGALE. In un rapporto pubblicato giovedì, intitolato “Le mani della crudeltà”, Amnesty International ha denunciato quale sia la situazione in quelle zone definite “deserto legale” dove "milioni di persone vivono in uno stato permanente di assenza di legalità nelle Aree tribali del Pakistan nordoccidentale, regione in cui gli abusi commessi dall'esercito e dai talebani restano al di fuori della portata della giustizia”. Polly Truscott, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty, ha spiegato la difficile realtà di quella parte di mondo. "Dopo un decennio di violenza, lotte e conflitti, anziché essere protette le comunità tribali continuano a…
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