In Valea lui stan, dove Ceasescu confinò gli zingari di Romania – fotogallery
di Carlo Barberio Un anno e poco più è passato dal primo giorno in cui ho messo piede nel campo Rom situato a Torre del Greco. Formato da ex-bunker della seconda guerra mondiale, il campo conferisce ai gitani che lo popolano la condizione di “esuli”. Donne in gonna lunga, bimbi nudi che giocherellano in pozze d’acqua e uomini indolenti e sovrappeso che si riparano dal sole cocente di agosto sotto il tetto della baracca principale del campo: questo fu lo scenario che si aprì ai miei occhi inizialmente infastiditi dai cumuli di immondizia che sfamavano ratti famelici. L’aspetto che però…