Immigrazione, Libia: “Non siamo guardiani d’Europa”

La nuova Libia del Cnt, come la vecchia di Gheddafi, non sarà la guardia di frontiera dell’Europa per quanto riguarda l’immigrazione clandestina. E’ quanto ha riferito il ministro dell’interno Fawzi Abdelali, che ha chiesto l’aiuto della Ue e dei Paesi confinanti per far fronte al continuo flusso di immigrati.  In particolare, ha chiesto un contributo per ristrutturare 19 centri di detenzione per un sistema di sorveglianza delle frontiere.

I toni sono diversi ma le parole del ministro degli interni ricordano quelle pronunciate dal colonnello Gheddafi il 30 agosto 2010, quando in occasione dei festeggiamenti a Roma per il primo anniversario del Trattato di amicizia italo-libico, il dittatore aveva chiesto 5 miliardi di euro all’anno dall’Ue per fermare il flusso degli immigrati africani, minacciando in maniera goliardica che “l’Europa sarebbe potuta diventare nera”.

Le parole del ministro del Cnt sono arrivate in un momento di grande instabilità nel Paese. Dopo l’attacco di ieri a Bani Walid (ex roccaforte di Gheddafi), il governo ha dovuto rinviare di una settimana l’approvazione della legge elettorale per la Costituente. Inoltre oggi il mufti di Libia, Sadok al-Ghariani, ha lanciato una fatwa via sms per chiedere al Cnt di integrare al più presto gli irrequieti ex combattenti in esercito e polizia.


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