Cittadinanza ai nati in Italia? Per Grillo non ha senso

Per Beppe Grillo lo ius soli è un’arma di distrazione di massa. Il comico genovese scrive così sul suo blog: “La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della ‘liberalizzazione’ delle nascite”.

Il riferimento è, ovviamente, anche alla campagna nazionale “L’Italia sono anch’io“, a sostegno delle due proposte di legge di iniziativa popolare sulla riforma del diritto di cittadinanza e sul diritto di voto amministrativo per i cittadini di origine non italiana e per i loro discendenti nati in Italia.

Come prevedibile, Grillo ha attirato l’ira dei sostenitori della campagna e di coloro che credono nella necessità di riformare il diritto di cittadinanza. Il consigliere comunale reggiano del Pd, Luca Cattani, ha utilizzato un termine molto caro allo stesso Grillo: “Vogliamo dirglielo? Ma vaffanculo”.

Più composto, ma non meno diretto, il consigliere regionale del Pd Giuseppe Pagani (primo firmatario della risoluzione che ha portato l’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna a votare l’appoggio alla campagna): “Beppe Grillo sostiene che la nostra è ideologia. Chissà dove vuole arrivare, io so solamente che credo nelle proposte di L’Italia sono anch’io non per questioni ideologiche, ma per questioni di civiltà e democrazia”.

Anche tra i grillini c’è chi si è schierato contro le dichiarazioni del Leader: il Movimento5Stelle di Biella ha replicato al post sul blog del comico dichiarandosi “favorevole all’estensione dei diritti di cittadinanza a tutti i bambini nati in Italia e di partecipazione democratica dei residenti da almeno 5 anni ma senza cittadinanza al voto amministrativo”.

Già a novembre sul blog si leggevano cose simili. Matteo I., infatti, scriveva: “Personalmente ho firmato per una proposta di legge popolare (a proposito attendo che si discuta anche quella di “Parlamento Pulito”) per dare la cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti in Italia e che frequentano le nostre scuole. Personalmente, è la mia idea, sono anche favorevole a dare la cittadinanza italiana a cittadini stranieri regolarmente residenti da 5 anni a patto che questi siano incensurati e che sostengano un esame di lingua italiana orale e scritta ed un esame per mostrare la conoscenza dei nostri fondamenti costituzionali e democratici. Al cosiddetto “diritto di sangue”, preferisco il “diritto di suolo” collegato al rispetto delle regole di vivere civili e dell’onestà. Bene, detto questo. Ma con tutti i problemi che ci sono oggi in Italia che riguardano tutti coloro che vivono in questo Paese (crisi,tasse, tangenti Finmeccanica ai partiti, disoccupazione, precariato) perchè Napolitano tira fuori questa cosa ora? Tra l’altro secondo la Costituzione non è il Parlamento che è sovrano? Il Presidente della Repubblica non è semplicemente un garante? Napolitano assopito su decine di altre vicende qui decide di “monitare” e proporre. Qui gatta ci cova. Non è la solita polemica di “distrazione di massa” così si mettono nel dimenticatoio lo scandalo Finmeccanica che travolge Udc-Pdl-Lega-Pdmenoelle, il fallimento dello Stato e le super tasse che ora stanno per arrivare?”


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