Cina, il “villaggio ribelle” di Wukan al voto

STR/AFP/Getty Images

Per la prima volta nella storia, le migliaia di abitanti del “villaggio ribelle” di Wukan, nel sud della Cina, potranno eleggere liberamente i membri del loro comitato di villaggio. Le elezioni, un raro esempio di libertà in un Paese sul quale il Partito comunista ha mantenuto per 60 anni un rigido controllo sull’attività politica, coinvolgeranno 8mila persone che da tempo protestavano contro le autorità.

Nel settembre dell’anno scorso infatti iniziò una rivolta contro la confisca e la svendita di terreni a una joint venture sino-hongkonghese, e a dicembre l’insofferenza nei confronti dei leader locali del Partito aveva provocato una ribellione.

La ribellione, messa in risalto anche dalla stampa internazionale, è stata più volte sedata e censurata, ma ha continuato a vivere sui microblog e piccoli siti. Alla fine il governo provinciale è stato costretto a fare alcune concessioni, tra cui lo svolgimento di elezioni libere, che si sono tenute in un’atmosfera di festa paesana nel cortile di una scuola elementare.


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