Scuola: maestri e professori stranieri esclusi dal “concorsone”

L’atteso “concorsone” alla fine è arrivato. I docenti precari potranno parteciparvi sperando di riuscire a conquistare uno degli 11.542 posti stabiliti dal Ministero dell’Istruzione.

Il concorso, indetto su base regionale, per titoli ed esami è finalizzato alla copertura di posti e cattedre di personale docente nelle scuole dell’Infanzia, primaria e secondaria di I e II grado ed è rivolto ai soli cittadini italiani e comunitari. Esclusi tutti i cittadini extracomunitari  anche se titolari del titolo abilitativo all’insegnamento.

Un evidente atto discriminatorio come denunciato dall’Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) che ha prontamente inviato al Ministero un documento per la revisione dei requisiti per l’accesso alla selezione.

Nel documento si legge “Nell’ambito dell’attività di monitoraggio è stato rilevato che il Ministero per  l’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha indetto un concorso per il reclutamento di personale docente con esclusione degli aspiranti docenti di cittadinanza non comunitaria, anche se titolari di titolo abilitativo all’insegnamento – che, come noto, può essere conseguito anche dai cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti attraverso lo svolgimento del cd. Tirocinio informativo attivo (TFA) e di ogni altro requisito di capacità e competenza previsto dal bando di concorso”.

Oltre al richiamo all’irragionevole differenza di trattamento tra lavoratori, l’Asgi sottolinea anche la mancanza nel decreto di specifiche disposizioni per la tutela di particolari soggetti quali i familiari dei cittadini dell’Unione Europea, i familiari di cittadini italiani, i soggiornanti di lungo periodo ed i rifugiati.

Paola Totaro


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