La miss è italiana ma ha la pelle scura, solito tormentone: “Non è bellezza locale”?

Quando la Miss «fa ridere»: uno sguardo alle polemiche sulla nuova Miss Schio, italiana, di Padova, ma di origini marocchine.

di Alessandro Pagano Dritto

La nuova miss ha 17 anni, è veneta ma non è del paese in cui è stata eletta. Strano, per una nuova reginetta di bellezza che porta scritto nella fascia «Miss Schio». Schio è paese della Val Leogra, nell’Alto Vicentino, che qualcuno forse ricorderà per essere stato uno dei feudi dell’industria italiana del primo ‘900, ai tempi di Alessandro Rossi e anche dopo per alcuni decenni.

Questa sua non scledensità – scledensi sono gli abitanti di Schio – è stato uno dei motivi per cui l’elezione è stata criticata, forse non del tutto a torto: «E poi fanno il concorso Miss Schio e arrivano anche da Padova… – scrive su Facebook R.S. – che Miss Schio è?»

Pare un dubbio logico e giustificato cui però la stessa eletta pone fino spiegando, in un suo commento sul sito del Giornale di Vicenza, le regole della competizione: «Questa era una tappa regionale per Miss Blumare. Perciò potevamo partecipare da tutto il Veneto. Questa tappa prende il nome di Miss Schio solo perché si svolge a Schio». Quindi Miss Schio è solo una tappa di un concorso di bellezza che con le origini strettamente paesane delle ragazze che partecipano non ha, per suo stesso regolamento, proprio nulla a che fare.

A giudicare da alcuni commenti, però, l’inconveniente è anche un altro: non è tanto che Miss Schio non sia scledense, quello che non va, quanto che non sia italiana; o che non lo sembri, che l’aspetto o il nome non lo suggeriscano.

Scrive infatti B.S., commentando su Facebook: «Mi dispiace, è molto bella senza dubbio, una bellissima ragazza. Ma? Non è nostra, non è di Schio e non è italiana… Mi dissocio e come me ce ne saranno tanti… ci sono bellissime ragazze italiane… e pure Scledensi e Vicentine [sic] o altre province… Criticate pure ma così non va, non ci sto, non credo che tanti ci stanno [sic]…». B.S. sbaglia, il nome lo trae in inganno: la Miss in questione si chiama infatti Ahlam El Brinis e i suoi genitori sono del Marocco. Lei però è italiana, ha la nazionalità italiana ed è nata in Italia. Il problema allora non è più quello – comprensibile per chi ignora le regole del concorso – che Ahlan non sia scledense, quanto piuttosto che non sarebbe italiana. In effetti nessuna delle tre finaliste è di Schio, ma ad Ahlan si contesta di più, pur sbagliando: non è italiana e quindi non può partecipare.

O meglio, non sembra italiana: chi rappresenta?

Il problema maggiore sembra quindi essere un problema di stereotipo: può una ragazza il cui nome denuncia un’origine non italiana, partecipare e vincere un concorso di bellezza italiano?

La logica suggerirebbe di sì, purché la nazionalità, documenti alla mano, sia italiana, ma non tutti sembrano seguire la logica.

Ecco infatti un ulteriore commento, a firma di «Michele 80», sulla pagina del Giornale di Vicenza: «Certo che ci sono persone di pelle bianca in Repubblica Dominicana. Come ci sono persone di pelle nera in Italia. Tutto sta a stabilire se possono far parte di quel territorio e da quanto. Una Miss Stati Uniti nera sarebbe anche accettabile. Una Miss Italia nera fa ridere. Come farebbe ridere una Miss Ghana bianca. Non rappresenterebbe certo la bellezza locale».

In virtù di cosa «sarebbe anche accettabile» una Miss Stati Uniti nera ma non una Miss Italia nera?

In virtù di cosa un’italiana nera non dovrebbe essere considerata un’italiana vera? Un concorso di bellezza dovrebbe mettere la razza al di sopra della nazionalità? Un’italiana nera non potrebbe partecipare a un concorso come Miss Schio? Come non avrebbe dovuto parteciparvi Ahlan che avendo genitori marocchini ha anche fattezze arabe, oltre che un nome arabo? E dove c’è scritto che un italiano non possa avere le sue stesse fattezze arabe? Lei stessa ne è la prova, ma basta girare l’Italia per vedere persone italiane con nomi italiani che hanno le stesse identiche fattezze di un arabo. Si perdoni l’uso di stereotipi come italiano e arabo, ma è tanto per capirci.

Gli italiani si portano nel sangue la storia del proprio paese, che è quella di una penisola al centro del Mediterraneo, da millenni soggetta a ogni tipo di migrazione. E questo è un dato di fatto.

Proprio a Schio, il 2 giugno scorso, si è tenuta una festa, patrocinata dall’amministrazione comunale, in cui associazioni di migranti – dal Marocco al Senegal, dalla Liberia al Bangladesh e altri ancora – si sono presentati, con le proprie culture di origine, ai cittadini scledensi. Soprattutto per i più giovani i cittadini scledensi, al di là delle lungaggini burocratiche, sono propri concittadini, in quanto a presentare la cultura liberiana, senegalese, marocchina, bangladese, erano proprio ragazzi e ragazze nati a Schio o negli immediati dintorni cinque, sei, dieci, quindici o vent’anni fa.

In virtù di cosa, se un domani una di queste ragazze diventasse Miss Schio in un concorso dalle regole diverse rispetto a quello vinto da Ahlan, o diventasse Miss Italia, si dovrebbe riderne?


Profilo dell'autore

Alessandro Pagano Dritto
Il primo amore è stato la letteratura, leggo e scrivo da che ne ho memoria. Poi sono arrivati la storia e il mondo, con la loro infinita varietà e con le loro infinite diversità. Gli eventi del 2011 mi lasciano innamorato della Libia: da allora ne seguo il dopoguerra e le persone che lo vivono, cercando di capire questo Paese e la sua strada.

6 Comments

  • egregio Pagano dritto, le scuse erano più che sufficienti e se non vuole anonimi dietro le tastiere faccia a meno di portarli ad esempio e sbagliati oltretutto.

    • Senta, e poi vorrei che la finissimo qua perché andare avanti a parlare di queste cose non serve nè a me nè a lei; immagino che entrambi abbiamo di meglio a da fare. Lei rileva le scuse, non rileva il fatto che ho corretto. Era mio dovere farlo, siamo d’accordo, ma mi pare che lei sia l’uomo che non deve chiedere mai e che deve solo rinfacciare agli altri quello che devono fare e come. Le scuse non erano sufficienti anche se dovute per una questione di correttezza deontologica; era altrettanto necessario che le facessi presente che lei ha usato un tono scortese e arrogante, confermato nel suo secondo messaggio. Avrebbe potuto semplicemente ed educatamente farmi rilevare l’errore, invece ha preferito mettere in dubbio la mia professionalità dando mi del “sedicente pseudo giornalista” e insinuando che io non sappia nè leggere nè scrivere, per quanto in maniera ironica. E avrei dovuto anche solo scusarmi senza dilungarmi troppo?
      Lei è liberissimo di usare tutti gli pseudonimi che vuole al contrario di me che devo e voglio metterci il nome quando scrivo, negli articoli come nei commenti. Se ha notato ho avuto l’accortezza di puntare tutti i nomi propri anche se non ero tenuto a farlo perché tanto Facebook che i commenti sui giornali sono già pubblici. Mi sembra ridicolo mettermi a puntare anche gli pseudonimi. Forse lei ne sa di giornalismo abbastanza per offendere gratuitamente i giornalisti ma non per notare queste semplici cose.
      Per l’errore non si preoccupi: chi la seguiva sapeva già come la pensava e lo avrà intuito, chi non aveva idea di chi lei fosse non ce l’ha nemmeno adesso per sua legittima scelta.
      Mi spieghi poi – ma è retorico: ne faccia anche a meno – il senso di dire che siccome non mi piacciono gli pseudonimi devo fare a meno di citarli.
      Alessandro Pagano Dritto.

  • Egregio Alessandro Pagano Dritto quando riporta i commenti magari provi a leggerli meglio visto che ha confuso il mio commento con quello di un certo Michele80 ed e lui che fa queste affermazioni da lei riportate che io nel forum del GDV continuavo a contestare e non mi va di passare per bigotto razzista per un errore di lettura di un sedicente pseudogiornalista!! le invio anche il commento integrale e caso mai si impara a leggere prima di imparare a scrivere!!

    3 Michele80 22/06/2013 10:52

    @nemo70: miss padania è una stronzata. Lascia stare miss padania. Miss america dovrebbe provenire dagli Stati Uniti, se il concorso si tiene negli Stati Uniti. Miss Argentina dall’Argentina. Certo che ci sono persone di pelle bianca in Repubblica Dominicana. Come ci sono persone di pelle nera in Italia. Tutto sta a stabilire se possono far parte di quel territorio e da quanto. Una miss Stati Uniti nera sarebbe anche accettabile. Una miss Italia nera fa ridere. Come farebbe ridere una miss Ghana bianca. Non rappresenterebbe certo la bellezza locale.

    Articolo: Miss Schio, la regina è la bella Ahlam (57 commenti

    • Egregio signor Nemo70, mi scuso dell’errore.
      La informo che non c’è bisogno che mi insegni lei il mestiere, che se la statistica è dalla mia parte d’altronde nemmeno pratica, nè tanto meno come si legge o come si scrive.
      Sbagliare è umano e non c’è bisogno di arrivare con la bava alla bocca e di offendere la persona, mettendone in dubbio la professionalità con arroganza solo perché si scrive in incognito dietro una tastiera.
      Come vede io nei limiti del possibile rispondo perché credo nel dialogo coi lettori, non sono un giornalista muto come quelli cui lei si è forse abituato; se sbaglio non ho problemi a correggermi perché il giornalismo è innanzi tutto un modesto servizio reso a chi legge e, per quanto sia possibile arrivarci, alla verità dei fatti.
      La prossima volta, se ha qualcosa da dirmi, veda per favore di usare un altro tono, che qui nessuno, lei compreso, vale più di un altro, lettore o giornalista che sia.
      La ringrazio comunque di aver rilevato l’errore.
      Alessandro Pagano Dritto.

  • Mi spiace sentire nel 21′ secolo questi discorsi,l’immigrazione e un problema baselare,se non ci sono competizione non ci sia nessuna gare,credo che sia fondamentale,misurare la tua bellezza con la bellezze Degli immigrati e una competizione ,se non ci la fa mettiti da parte,ci siamo noi,bisogna accertare anche quando si perde…complimenti ad ahlan e per la bellezze di una immigrata nel nome della mia italia ..

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