Anglicani: “Se non impariamo dai musulmani spariremo entro vent’anni”

di Ilaria Bassi

Anglicani in via d’estinzione. Nell’Assemblea Nazionale tenutasi lo scorso 12 luglio a York, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams ha mostrato dati “preoccupanti per la sopravvivenza della Chiesa d’Inghilterra”: l’età media delle persone che vi aderiscono è infatti salita a 61 anni e se non si dovesse riuscire ad attrarre giovani si potrebbe correre il rischio di estinzione nel giro dei prossimi 20 anni. A far spaventare gli eredi di Enrico VIII sono stati gli scoraggianti risultati di una ricerca interna volta al “reclutamento” di nuovi fedeli sul piano nazionale.

Il reverendo Patrick Richmond di Norwich ha parlato di “tempesta perfetta”, affermando che nel 2020 questo declino sarà ancora più evidente e per le congregazioni sarà ancora più difficile risollevarsi. La pericolosità maggiore sarebbe legata all’impercettibilità del fenomeno, infatti “in questo preciso momento storico non è ancora tangibile e dunque il problema viene in parte sottovalutato, tuttavia dovrebbe fin da ora esserci una vera e propria consapevolezza della crisi per cercare di correre ai ripari”.

Nick Baines, vescovo di Bradford, ha affermato che per sopravvivere si dovrebbe prendere esempio dai fedeli musulmani. Questi infatti costituiscono circa il 95% delle parrocchie e bisognerebbe approfittare di questa situazione di vicinanza per imparare da loro come sopravvivere e soprattutto cosa significa essere musulmano nel momento in cui si costituisce una cultura minoritaria. Il loro sentimento religioso infatti è talmente forte che sopravvive nonostante si trovi in territori dove il credo più diffuso non sia il loro.

La religione islamica infatti è in continua crescita e da uno studio demografico del Pew Research Center’s Forum on Religion and Public Life è emerso che nel 2030 un abitante della terra su quattro sarà musulmano.