Art Dubai e Mathaf, in dialogo con l’arte araba

di Valentina Severin

Accanto alla lussuosa fiera Art Dubai, che da cinque anni ospita ed espone opere provenienti da decine di Paesi, fa capolino una nuova realtà che promette di imporsi come nuovo punto di riferimento per artisti e appassionati dell’arte araba: il Mathaf, il Museo Arabo di Arte Moderna inaugurato il 30 dicembre 2010 a Doha, Qatar.

MATHAF. Se la fiera Art Dubai ha come obiettivo quello di promuovere l’arte araba, sotto l’attenta supervisione del suo patrono, il Primo Ministro dell’Unione degli Emirati Arabi Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktum, i curatori del Mathaf si ripropongono di compiere un passo più in là.

La storia del museo, allestito nell’edificio di una ex scuola della cittadella studentesca di Doha e ridisegnato per l’occasione dall’architetto francese Jean-François Bodin, inizia circa 20 anni fa, quando il suo patrono e fondatore H. E. Sheikh Hassan bin Mohamed bin Ali Al Thani ha cominciato a immaginare come sarebbe potuto essere un museo di arte araba moderna. La sua prima collezione è nata come raccolta dedicata agli artisti e al pubblico arabi e ha costituito il primo passo per offrire maggiori opportunità ad addetti ai lavori e non, a Doha e nel mondo, di avvicinarsi all’arte araba moderna e contemporanea.

IN DIALOGO CON L’ARTE ARABA. Le oltre 6 mila opere ospitate al Mathaf, provenienti da tutto il Mondo Arabo e da Iran e Turchia, coprono l’ampio arco di tempo che dalla metà dell’Ottocento arriva ai giorni nostri e offrono al pubblico uno stimolante spazio di incontro con l’arte araba. Con le proprie esposizioni, i propri programmi ed eventi, che esplorano e celebrano le opere degli artisti mediorientali, il Mathaf si presenta come occasione di dialogo con l’arte araba, come momento di incontro che consenta al pubblico locale di esplorare le relazioni con la propria storia e le proprie origini, alla riscoperta di un’identità condivisa, e ai fruitori stranieri di collocare l’arte musulmana nel suo contesto storico ed entro la propria tradizione, epurandola dai pregiudizi dominati nello sguardo occidentale.

FARHAT ART MUSEUM. Incontro e memoria, queste le fondamenta del progetto inaugurato dal Mathaf. Ma l’arte araba contemporanea è anche rivendicazione della propria identità e lotta politica, più o meno urlata. Se lo scorso marzo alla fiera Art Dubai erano del pressoché assenti opere che accennassero alle sollevazioni nordafricane o a contenuti politici in generale, il libanese Farhat Art Museum nasce invece come atto di ribellione rispetto all’occupazione del Paese, durante la quale molte opere d’arte araba sono andate distrutte. Attraverso la propria collezione il fondatore del museo, Naim Farhat, intende dare voce agli oppressi e ricostruire la memoria collettiva della regione, ma anche dare l’opportunità all’occhio occidentale di comprendere il Mondo Arabo al di là e nonostante le caricature costruite dai media.


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