Kenza Drider, all’Eliseo in niqab

di Valentina Severin

Volto nascosto da un niqab nero che lascia intravedere solo gli occhi scuri, fiera di fronte alla polizia schierata. Il manifesto elettorale ritrae così Kenza Drider, trentaduenne di origine marocchina, che giovedì 22 settembre ha annunciato la propria candidatura alle presidenziali francesi del 2012.

PROVOCAZIONI. La campagna elettorale di Kenza Drider, già nota ai media francesi per la sua lotta contro il divieto del velo integrale e per essere stata l’unica donna in niqab ammessa alla Commissione Parlamentare sul velo nel dicembre 2009, si preannuncia già all’insegna della provocazione. Non solo Kenza si mostra in pubblico indossando il velo, violando la recente e discussa legge francese, ma ha anche scelto come luogo della presentazione della propria candidatura la città di Meaux, quartier generale del padre di quella stessa legge, l’ultraconservatore Jean-François Copé. Meno azzeccata, rispetto alla scelta di Meaux per il lancio della propria candidatura, è forse quella del proprio sostenitore nella corsa all’Eliseo: Drider è infatti appoggiata da Rachid Nekkaz, fondatore del movimento “Touche pas à ma Constitution”, che ha partecipato alle elezioni del 2007 raccogliendo un magro 0,56% di voti, che di certo non è di buon auspicio per la nuova aspirante presidente.

IN DIFESA DELLA LIBERTÀ. “Oggi ho l’ambizione di servire tutte le donne che sono oggetto di stigmatizzazione o di discriminazione sociale, economica o politica – ha dichiarato Kenza Drider durante la propria presentazione – È importante che mostriamo che siamo qui, che siamo cittadini francesi e che quindi possiamo portare soluzioni ai cittadini francesi”. Bandiera della candidata di origine marocchina è la riconquista del velo come simbolo di libertà. Infatti, contrariamente a quanto ritiene il Presidente Nicolas Sarkozy, stando ai sondaggi, la maggior parte dei francesi sostiene che il velo non rappresenti la sottomissione della donna, bensì la sua libertà e che, quindi, la legge che lo vieta leda i diritti fondamentali delle donne musulmane.

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DONNE MUSULMANE MULTATE. Nello stesso giorno in cui Kenza Drider annunciava la propria candidatura, per la prima volta una corte francese multava due donne musulmane per essersi rifiutate di togliere il velo in pubblico. Teatro della vicenda è ancora una volta Meaux: le due donne erano state arrestate nella città a est di Parigi lo scorso 5 maggio, mentre cercavano di consegnare provocatoriamente una torta di compleanno a Jean-François Copé. La cosa, però, non sembra finire qui: “Non possiamo accettare che le donne siano punite perché praticano apertamente le proprie convinzioni religiose”, ha affermato Hind Ahmas, una delle due donne multate, che intendono sottoporre il loro caso alla Corte Europea per i Diritti Umani.


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