Zingarò, la sartoria rom diventa un film

di Teodora Malavenda

Ci troviamo in Sardegna, nell’area del Sulcis, dove nel settembre 2010 la Cooperativa San Lorenzo con sede ad Iglesias, supportata dall’Enaip (Ente di Formazione professionale delle Acli) e dalla Regione, ha avviato un singolare progetto che prevedeva, dopo un periodo di formazione, l’inserimento di nove donne nel mondo del lavoro artigianale.

Le ragazze coinvolte, tutte di età compresa tra i 18 e 30 anni, appartengono a due diverse comunità rom di etnia serba e bosniaca e vivono alla periferia di Carbonia. Nessuna di loro prima di questa iniziativa ha mai avuto l’opportunità di affrancarsi dalla famiglia o anche solo di immaginare un lavoro autonomo e remunerato.

Ma torniamo al progetto!! Dieci mesi tra lezioni di italiano (alcune non sanno leggere), di management e di taglio e cucito, avrebbero dotato le aspiranti sarte dell’adeguata preparazione professionale necessaria per avviare un laboratorio sartoriale. Lo scorso dicembre nasce Zingarò, il primo atelier sardo gestito da rom.

Ma Zingarò, così chiamato per sottolineare l’origine nomade delle sue ideatrici, non è solo un marchio. È anche un film-documentario che nel febbraio 2011, ha ottenuto il primo premio al concorso Il Cinema Racconta il Lavoro edizione 2010-2011 indetto dall’Agenzia Regionale per il Lavoro e dall’Umanitaria – Cineteca Sarda. Prodotto da Paofilm e realizzato da Marilisa Piga, Nicoletta Nesler e Nicola Contini, ripercorre passo per passo le varie fasi di lavoro affrontate dalle giovani protagoniste.

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Alle riprese hanno partecipato solo in cinque. “Nella comunità rom le donne prendono le decisioni dietro consiglio del capofamiglia”. E così ad alcune di loro è stata preclusa la partecipazione. Solo per Silvana, Mariana, Violeta, Maria e Silvana (la più giovane) l’avventura è raddoppiata.

Il risultato è un filmato (al momento in versione short) che oltre a documentare le attività propedeutiche all’apprendimento del mestiere, testimonia la volontà di queste donne nel volere superare con determinazione e fiducia, stereotipi e diffidenze. Uno dei pochi esempi, quello di cui stiamo parlando, di integrazione e apertura nei confronti di chi culturalmente è diverso. Il documentario, oltre a partecipare ai più importanti festival nazionali, sarà distribuito e acquistabile al prezzo di dieci euro assieme ad una deliziosa borsetta firmata ovviamente Zingarò.


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