Angola, continua la repressione pre-elettorale del dissenso

Le elezioni di agosto si avvicinano e la violenza continua, in Angola. L’ultimo episodio risale alla settimana scorsa quando la casa di Explosivo Mental, un famoso rapper angolano, è stata perquisita da cima a fondo e gli inquilini, tutti facente parte dello stesso gruppo musicale, anch’essi perquisiti e addirittura malmenati; alcuni di loro sono finiti in ospedale per le violenze subite. Explosivo mental è un noto dissidente che, tramite i testi delle sue canzoni, non risparmia al governo critiche.

Purtroppo episodi del genere non sono nuovi nel paese africano: l’Angola “vanta”, oltre che al tasso di crescita economica più alto di tutta l’Africa, uno dei presidenti al potere più longevo ( Jose Eduardo dos Santos è al potere da un trentennio ) che ha già annunciato “elezioni democratiche” per Agosto, ma purtroppo di democratico si prevede ben poco, visto che questo al rapper è solo l’ultimo di atti intimidatori: a gennaio è stata vietata una manifestazione antigovernativa a Cabinda, in marzo a Luanda sono apparsi volantini e affissi cartelli ( da parte di un gruppo non ben definito chiamato “Difensori per la pace e per la democrazia”) che intimavano i manifestanti di non creare disordini e confusione in giro ( il tutto col benestare della polizia, che non ha avviato indagini ), mentre lo scorso anno degli attivisti politici d’opposizione hanno ricevuto minacce di morte se non avrebbero taciuto. Intanto le forze di sicurezza non si fanno scrupoli a colpire e disperdere manifestazioni contro il governo, spesso con violenza ingiustificata.

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Emiliano Rossano


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