Lutto nella comunità islamica in Italia: è morto il diplomatico italiano in pensione Mario Scialoja, figura di spicco della Grande Moschea di Roma e primo direttore dell’ufficio italiano della Lega Musulmana Mondiale. Ne ha dato la notizia il segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia, Abdellah Redouane. “Con profondo dolore e commozione – si legge in una nota – il Centro islamico Culturale d’Italia comunica che ieri è avvenuta la scomparsa dell’ambasciatore e fratello Mario Scialoja, esponente di rilievo della Comunità islamica. Egli inoltre ebbe una lunga e autorevole carriera diplomatica in rappresentanza del suo paese, l’Italia”.
I funerali si svolgeranno domani martedì 26 giugno alle 11.00 presso la grande moschea di Roma. “Invitiamo gli esponenti della nostra comunità – si legge ancora nella nota – a unirsi a noi nell’esprimere il cordoglio e i sentimenti di vicinanza alla famiglia di questo nostro fratello che ha avuto tanta importanza nella storia della nostra istituzione, all’interno della quale ha ricoperto numerose cariche”.
Nato a Roma il 29 luglio 1930, Scialoja ebbe un’intensa carriera diplomatica (onclusasi con il suo ultimo incarico come ambasciatore in Arabia Saudita dal 1994 al 1996) al termine della quale ha dedicato i suoi ultimi anni al servizio della Comunità musulmana in Italia. Scialoja ha infatti abbracciato l’Islam alla fine del 1988, quando era vice rappresentante permanente dell’Italia presso l’Onu a New York, con il rango di ambasciatore.
“Apprendo la notizia della morte di Mario Scialoja con grande rammarico. Sono personalmente sgomento, perché con Scialoja avevamo costruito una rapporto di reciproco rispetto, collaborazione e amicizia. Anche nei momenti di tensione aveva sempre dimostrato di saper tenere la barra del dialogo e del rispetto”. Lo ha dichiarato Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma.
“Da presidente della sezione italiana della Lega musulmana mondiale – ha aggiunto Pacifici – è stato uno degli artefici, per tanti anni, della battaglia per instaurare un dialogo pacifico tra l’Ebraismo e l’Islam, e ha ricoperto anche un ruolo importante dentro la grande moschea di Roma. Ci è stato vicino con coraggio quando abbiamo fatto eventi e manifestazioni, in particolare ricordo la sua presenze nella nostra sinagoga in occasione della visita di papa Benedetto XVI. In occasione del Sukkot ebraico, inoltre, venne a digiunare in concomitanza con la fine del Ramadam. E’ stato un momento molto bello”.
“Figura di spicco della comunità islamica in Italia,appassionato e intelligente sostenitore del dialogo e della convivenza tra le religioni e le culture”, lo ricorda il ministro per la cooperazione e l’integrazione, Andrea Riccardi.
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