Per quattromila euro ciascuno traghettavano i migranti dall’Egitto verso la Puglia. Una volta giunti nella costa italiana venivano sequestrati e alle famiglie di origine veniva chiesto un riscatto di pari prezzo. Così a Bari e a Fiumicino sono stati fermati cinque cittadini egiziani di età compresa tra i 25 e i 41 anni, accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione e di violazione delle disposizioni di legge in materia di immigrazione. Tra i migranti sequestrati, gli investigatori hanno identificato anche un minorenne, di nazionalità egiziana, rilasciato in stazione a Foggia dopo l’avvenuto pagamento del riscatto da parte della famiglia di origine.
Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, che hanno agito con la collaborazione della Direzione distrettuale antimafia di Catania, gli immigrati partivano dal porto di Rachid, in Egitto, a bordo di imbarcazioni varie con destinazione Puglia. Sono state accertati 51 casi di sequestri di persona da parte dell’organizzazione, cittadini di nazionalità egiziana e somala che una volta giunti in Italia venivano segregati in un casolare di campagna fino al pagamento del riscatto in cambio della liberazione. In caso contrario, sarebbero stati uccisi. I fermati sono stati trasferiti nelle carceri di Trani e di Civitavecchia. Il provvedimento di fermo è stato emesso perchè, secondo quanto risulta dalle indagini, i cinque uomini erano in procinto di lasciare l’Italia per tornare in Egitto.
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