Centinaia di pedofili su internet sono stati identificati grazie ad una maxi operazione di polizia, denominata “Carole”, condotta in 141 paesi. L’annuncio è stato dato dalla polizia giudiziaria federale austriaca.
Il lavoro investigativo iniziato un anno fa, ha permesso di scoprire, solo in Austria, 272 pedofili, che avevano diffuso on line materiale pedopornografico. Si tratta dalla più importante azione di polizia contro la pedofilia informatica mai condotta in Austria e nel mondo. Vastissimo il materiale raccolto, ora al vaglio delle autorità investigative nei 141 Paesi coinvolti in questo blitz.
Anche in Italia è scattata un’operazione contro la pedofilia da parte della Polizia Postale di Firenze che ha eseguito 18 perquisizioni in varie città italiane.
Le persone denunciate risultano 20, tre delle quali in stato di arresto in quanto in possesso di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. I soggetti dei video e delle immagini sequestrati riguardano per la maggior parte ragazzi in età adolescenziale e bambini piccolissimi, anche sotto i 5 anni, intenti a compiere atti sessuali espliciti con coetanei ed adulti. Le immagini sono per lo più prodotte in paesi dell’Est e del continente asiatico.
Le indagini della Polizia Postale hanno coinvolto i compartimenti di diverse città: Bologna, Catania, Milano, Venezia, Roma, Torino, Reggio Emilia, Sassari, Varese, Vicenza, Siracusa, Caserta e Macerata. L’attività investigativa è partita grazie ad una segnalazione di un utente il quale riferiva di aver avuto una sessione di chat su un sito dove i 18 utenti identificati si connettevano per acquisire file pedopornografici per poi catalogarli nel proprio computer. L’arresto per i tre è scattato in quanto colti in flagranza di reato e per la particolare gravità dei fatti contestati. Le immagini rinvenute ora saranno catalogate ed inviate all’Area Analisi File e Identificazione Minori del Centro Nazionale Contrasto Pedopornografia Online (CNCPO). Una loro selezionesarà inviata alla banca dati Interpol di Lione.
P.T.
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