Ritorno dei talebani in Afghanistan, “un incubo per le donne del mio Paese”

 

Con l’avvicinarsi del 2014, data di uscita delle forze internazionali dall’Afghanistan, i cittadini avvertono una crescente preoccupazione sul futuro del Paese. La maggior parte di loro, infatti, teme di poter perdere quel poco ottenuto durante gli anni di presenza delle forze internazionali in Afghanistan.

I segni della preoccupazione sul futuro del Paese dopo il 2014 sono visibili persino sui volti delle figure politiche e degli ufficiali governativi. Per le donne dell’Afghanistan invece, l’uscita delle truppe straniere non rappresenta una semplice preoccupazione ma un vero e proprio incubo.

Le donne dell’Afghanistan, che non solo non avevano alcun ruolo nella vita sociale del Paese durante il regime dei Talebani ma erano anche discriminate e subivano in quel periodo incredibili violenze, hanno tentato in questi ultimi dieci anni di giocare ruoli positivi in diverse aree sociali.

Nella politica le donne hanno giocato il ruolo più importante ed attualmente il 20% dei membri del Parlamento è formato da donne. Le donne sono inoltre molto attive nel campo dell’arte, dei media e dell’istruzione. Nonostante il loro avanzamento sociale, le loro conquiste sono fragili e numerosi sono gli ostacoli che ancora devono fronteggiare. Le conquiste femminili di questi ultimi dieci anni sono state molto importanti e non dovrebbero essere ignorate o date per scontato.

Soldati Usa

Le donne hanno ripetutamente espresso la loro preoccupazione nei confronti dei negoziati avviati con i Talebani, così come nei confronti di un ritiro anticipato delle truppe dall’Afghanistan. Queste preoccupazioni sono state raccolte dalle organizzazioni per i diritti umani e da parte dell’Ufficio di rappresentanza delle Nazioni Unite, i quali sono stati testimoni della situazione in Afghanistan in questi anni ed hanno sollecitato l’attenzione della Comunità Internazionale nei confronti di tali preoccupazioni.

La preoccupazione delle donne ha raggiunto il suo apice quando i Paesi coinvolti in Afghanistan, come Stati Uniti e Gran Bretagna, hanno inserito l’opzione dei negoziati con i Talebani in cima alla loro agenda politica. Anche molti analisti politici nutrono le stesse preoccupazioni delle donne ed accusano il governo di Kabul di sospetti ed unilaterali negoziati con i Talebani. Da parte sua, il governo di Kabul ha da una lato declinato fermamente le accuse, mentre dall’altro ha mostrato determinazione nel procedere verso l’apertura di negoziati con i Talebani.

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Il governo si è spesso vantato dei successi ottenuti nel processo di pace, nonostante i Talebani abbiano aumentato gli attacchi e continuino ad uccidere civili in differenti aree del Paese. Solo in questo ultimo anno i Talebani hanno giustiziato decine di persone sulla base dell’applicazione della Sharia maomettana (legge del profeta Maometto).

Mullah Omar

Negli scorsi quattro mesi, almeno dieci donne accusate di adulterio, sono state giustiziate (decapitate o fucilate) dai Talebani nel Sud, nel Nord e nel Sud-Ovest del Paese. Secondo i rapporti di alcune agenzie per i diritti umani, la maggior parte di queste vittime erano giovani ragazze innocenti. Molti attivisti per i diritti umani ritengono che queste giovani donne siano state vittime di una forma estrema di pregiudizio da parte dei Talebani. Solo pochi giorni fa, nella Provincia di Parwan, i Talebani hanno fucilato in pubblico una donna accusata di adulterio. Il video della sua esecuzione è stato postato su You Tube ed ha suscitato sdegno e condanne sia a livello nazionale che internazionale.

L’aumento della violenza sulle donne in Afghanistan ricorda il periodo talebano e rappresenta un segnale d’allarme sul pericolo di un loro ritorno al potere. Le donne dell’Afghanistan sono perciò giustamente preoccupate di poter perdere le conquiste ottenute in questi ultimi dieci anni non appena le truppe straniere torneranno a casa.

Sahar Parniyan, attrice e atleta molto conosciuta in Afghanistan, è una di quelle donne. Sahar pensa che la sua strada verso il successo nello sport e nel cinema sia stato reso possibile grazie alle opportunità consentite dallo stato attuale di relativa libertà e democrazia in Afghanistan ed afferma che il ritorno dei Talebani al potere rappresenta un incubo per la sua vita di donna e di artista.

Un incubo orribile

Sahar Parniyan è un volto molto popolare nel Cinema e nella televisione dell’Afghanistan; tornata nel suo Paese dopo la caduta del regime dei Talebani, Sahar afferma che più il 2014 si avvicina e più teme ciò che potrà accadere in seguito. Inoltre sempre secondo l’attrice, le persone non hanno piena fiducia nelle Forze di Sicurezza dell’Afghanistan, e il ritorno dei Talebani al potere è ancora una possibilità molto concreta.

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Parniyan afferma di essere stata minacciata più volte da membri Talebani ed ora la loro pressante presenza nel Paese non fa che aumentare le sue paure sulla situazione in corso in Afghanistan.
Secondo le parole della stessa attrice: “Ogni volta che penso a ciò che accadrà dopo il 2014, viene alla mia mente un’immagine orribile di barbuti estremisti che picchiano donne con dei bastoni”.
Per Sahar Parniyan il ritorno dei Talebani è un incubo orribile che accresce di giorno in giorno considerato l’aumento della violenza sulle donne e il peggioramento della sicurezza in Afghanistan.

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Poche ma preziose conquiste

Nonostante gli ostacoli e la violenza talvolta estrema, le conquiste femminili sono state finora notevoli in diversi aspetti della vita sociale. Se l’effetto delle loro conquiste continuerà in questa direzione le donne saranno in grado di beneficiarne appieno, essendo state in grado di oltrepassare i confini tribali del conservatorismo e di muovere alcuni passi fondamentali nella direzione del riconoscimento dei loro diritti umani fondamentali.

Sahar Parniyan rappresenta un ottimo esempio di quanto le donne desiderino essere libere e vivere in pace. Con il suo coraggio e talento Sahar ha dato speranza a migliaia di ragazze della sua stessa età, ragazze che fino a pochi anni fa credevano che la realizzazione dei loro sogni sarebbe stata impossibile. Da una parte Sahar crede che l’avanzamento sociale, umano e culturale delle ragazze sia limitato alle famiglie educate della società, dall’altra è anche ottimista di queste poche ma importanti conquiste. Conquiste che hanno acceso un barlume di speranza per un futuro migliore per le donne.

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Sahar ha vent’anni ed ha iniziato a recitare solo pochi anni fa, ma grazie al suo talento nel giro di poco tempo è diventata una delle star più famose del cinema e della televisione. Sahar è però anche un’atleta ed ha preso parte a diverse competizioni vincendo numerose medaglie.

“La terra del nulla”, “Il ministro”, “Tra te e me”, “Paradiso silenzioso” e “Litigio dopo litigio” sono le principali serie TV nelle quali Parniyan ha recitato. Sahar crede fermamente che il cinema possa arricchire la cultura ed apportare cambiamenti fondamentali alla società dell’Afghanistan, a riprova di ciò Sahar ha anche recitato in diversi film nei quali veniva trattato il tema dei diritti di genere.


Profilo dell'autore

Basir Ahang
Basir Ahang è nato in Afghanistan a Kabul ma dal 2008 vive e lavora in Italia. Giornalista di professione si occupa prevalentemente di Afghanistan e diritti umani con un’attenzione particolare alla situazione dei rifugiati e delle donne. Ha collaborato con diversi giornali e agenzie internazionali. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su BBC persian, Al Jazeera e Deutsche Welle. Basir Ahang si occupa anche di poesia e di cinema. Molte delle sue poesie sono state tradotte in italiano e in inglese. Attualmente collabora con diversi siti di informazione come frontierenews.it, kabulpress.org e hazarapeople.com
di cui è anche direttore.

Sito personale di Basir Ahang : http://www.basirahang.com
Twitter: @Basirahang

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