Serbia nuova frontiera del cambio di sesso: “Professionalità low cost”

Rapidità, costi contenuti e alta preparazione e specializzazione dei chirurghi. Sarebbero queste le motivazioni che hanno reso la Serbia, in particolare Belgrado, meta ambita per quanti decidono di sottoporsi all’intervento per il cambio di sesso. La prospettiva di unico intervento della durata di sei ore che evita al paziente il trauma di operazioni multiple – come riferito dal quotidiano “24 sata” (24 Ore) – dal costo medio tra i 2 e 7 mila euro, rappresenterebbe la motivazione principale per la quale ogni anno almeno un centinaio di persone si rivolge al “Belgrade Center for Genital Reconstructive Surgery” per sottoporsi ad un intervento che nel paese di provenienza sarebbe più complesso.

Dal 2005, stando a quanto dichiarato da Miroslav Djordjević, professore di urologia a capo del centro, soprattutto grazie al passaparola sono iniziati ad arrivare al centro serbo i primi pazienti internazionali. “Siamo figli di due genitori, il primo è la Chiesa Ortodossa ma il secondo è il Comunismo” ha dichiarato al New York Times il dottor Dušan Stanojević, tra i pionieri del settore in Serbia commentando il forte cambiamento dalla Jugoslavia di Tito in cui nessun manuale medico trovavano spazio
queste tematiche.

Cambiamento che si concretizza anche nell’approvazione avvenuta il 23 gennaio 2012 di una legge che permette l’intervento per l’adeguamento del sesso biologico all’identità di genere. Tra i pazienti che da Francia, Russia, Iran, Stati Uniti, Sudafrica, Australia si recano nella “nuova Casablanca” ci sarebbe anche Chaz Salvatore Bono (alla nascita Chastity Sun Bono), il figlio della nota cantante Cher.

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Valentina Ersilia Matrascia


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